‘Capire come migliorare analizzando l’accaduto’
Il giorno dopo il ritrovamento del bambino che frequenta la scuola speciale ‘il clima è sereno e tranquillo’. La polizia: ‘Ogni segnalazione ben accetta’
Di Katiuscia Cidali e Fabio Barenco
All’indomani della scomparsa del bambino di sei anni dal cortile esterno della scuola elementare del Palasio di Giubiasco – poi ritrovato in serata sano e salvo – ci s’interroga sull’accaduto. Affetto da disturbo autistico, l’allievo frequenta una classe a effettivo ridotto (5 o 6 alunni) di scuola speciale gestita dal Cantone nell’edificio del Palasio in cui si trova anche la scuola comunale. Terminato lunedì il momento di mensa per il pranzo, le docenti e il docente della classe dell’alunno in questione si sono fermati nel parco – accessibile anche al pubblico – per un momento di socializzazione e di gioco con altri bambini. Docenti «che, considerato l’importante bisogno di attenzione, svolgono con molta prudenza le attività all’aperto», afferma a ‘laRegione’ Mattia Mengoni, capo Sezione della pedagogia speciale del Cantone. «Malgrado il livello di attenzione elevato, l’alunno in questione si è allontanato in autonomia dal parco giochi» verso le 14. Dopo intense ricerche da parte della polizia e di numerosi residenti nella zona, è stato ritrovato poco dopo le 19 in buone condizioni mentre camminava nell’acqua in un tratto facilmente raggiungibile a piedi del vicino riale Fossato. «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ci siamo più che altro dedicati all’accoglienza degli allievi e dei docenti e il clima è sereno e tranquillo», ci spiega Marika Imberti, direttrice della Scuola speciale cantonale (Ssc) del Sopraceneri. A insegnanti e alunni è stato garantito il supporto necessario dai servizi specifici. «La Sezione della pedagogia speciale e la scuola stanno ricostruendo nei dettagli l’accaduto, anche per capire quali misure possono essere prese per evitare che ciò accada nuovamente», precisa Mengoni. «Il livello di attenzione è già molto alto; l’analisi di quanto accaduto sarà però fondamentale per capire dov’è possibile migliorare il nostro agire».
‘Presa a carico maggiore’
La collaborazione con la scuola ordinaria, sottolinea Mengoni, «è regolare sia nelle attività didattiche, sia negli scambi informali. Ed è per gli alunni una grande ricchezza. Nel limite del possibile gli orari combaciano con quelli della scuola regolare, così da favorire momenti di scambio e socializzazione», compresa quindi la ricreazione. La sorveglianza viene garantita «dai docenti. Queste classi necessitano di una presa a carico maggiore rispetto alle altre, sia per garantire un progetto didattico e pedagogico adeguato, sia per una corretta sorveglianza».
Lunedì per i bambini delle Elementari la ricreazione, prevista tra le 15.15 e le 15.30, si è svolta all’interno: «Verso le 15 la polizia mi ha chiesto di evitare che i nostri allievi trascorressero la ricreazione all’esterno, così da facilitare le ricerche in corso ed evitare di inquinare le tracce olfattive», spiega Alan Bognuda, direttore della Zona verde delle scuole comunali. Nelle ricerche sono infatti stati impiegati i cani molecolari, come spesso accade nei casi di scomparsa persone. Il bambino è però stato trovato in serata da una donna attivatasi nelle ricerche insieme alla figlia, come molte altre persone residenti nel quartiere. Di casa nelle immediate vicinanze, le due avevano infatti letto l’appello che stava circolando sui social.
In Ticino quasi 250 allievi di Ssc
Come detto, l’alunno scomparso e poi ritrovato soffre di un disturbo autistico. Di conseguenza frequenta una classe dell’Ssc che assicura la scolarizzazione di bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni con bisogni educativi particolari. In Ticino si contano 240-250 allievi suddivisi in una quarantina di sezioni gestite da una novantina di docenti. Sezioni inserite nelle sedi delle scuole dell’infanzia, elementari o medie. Al Palasio ci sono una sezione inclusiva (dove tre o quattro bambini con bisogni educativi particolari sono inseriti in una classe regolare) e tre classi a effettivo ridotto (scuola speciale), per un totale di 25 alunni. Le classi a effettivo ridotto sono dedicate ad alunni «che necessitano una personalizzazione del percorso scolastico», spiega Mengoni. «Per loro la classe regolare può non essere il contesto adatto per gli apprendimenti. È un’offerta più protetta che permette lo sviluppo degli alunni con necessità di sostegno importanti».
BELLINZONA E VALLI
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2024-12-11T08:00:00.0000000Z
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