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Chiamata shock (con truffa) da un falso agente di polizia

La Cantonale mette in guardia dalle estorsioni di denaro

L’ultimo caso solo lunedì. La Polizia cantonale mette in guardia in merito alle cosiddette chiamate shock da parte di un falso agente di polizia. Di recente, nel Locarnese, sono pervenute alla polizia diverse segnalazioni riguardanti truffe telefoniche, in cui i malintenzionati si spacciano per agenti o medici, con l’obiettivo di ingannare le vittime, soprattutto anziane, e sottrarre loro denaro e beni di valore.

Per questo motivo la Cantonale si rivolge nuovamente alla popolazione, in particolare ai familiari e a chiunque assista o sia di riferimento per persone anziane, per sensibilizzare ulteriormente sui pericoli di queste truffe.

Come operano i truffatori

La vittima viene solitamente contattata telefonicamente da un individuo che si presenta come un funzionario di polizia, segnalando che un parente è stato coinvolto in un grave incidente e che è necessario versare una cauzione per evitarne l’arresto. In alternativa, il truffatore può spacciarsi per un medico, informando che un parente è ricoverato e ha bisogno di cure urgenti, costose, sperimentali o comunque non coperte dall’assicurazione. Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione, mettono pressione alla vittima, spingendola a consegnare immediatamente il denaro disponibile o gli averi custoditi in casa.

I truffatori sono estremamente abili nell’inventare situazioni plausibili e, una volta stabilito il contatto con la vittima, non le permettono di interrompere la conversazione, mantenendo in linea sia la telefonata su rete fissa che quella sul cellulare, se necessario. A questo punto, guidano la vittima a prelevare denaro presso istituti bancari o uffici postali e a raccogliere oggetti di valore presenti in casa (oro, gioielli), organizzando infine un appuntamento per recuperare la merce. Questo fenomeno è particolarmente insidioso e riconoscere le tecniche utilizzate può essere cruciale per proteggersi. Ecco, infine, alcuni consigli per evitare di cadere nella trappola: diffidare delle chiamate con richieste di denaro, non citare i nomi di parenti e, in casi d’emergenza, manifestare l’esigenza di consultare dapprima qualcun altro. Non fornire informazioni sui soldi o altri valori tenuti in casa. Interrompere subito la conversazione telefonica e contattare un parente fidato per verificare le informazioni. Non consegnare denaro e oggetti di valore a sconosciuti. Bloccare i numeri “anonimi” sul proprio telefono. Rimuovere il proprio numero dagli elenchi online (local.ch/search.ch). In caso di chiamate sospette, telefonare alla Polizia, al 117.

LOCARNO E VALLI

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2024-12-05T08:00:00.0000000Z

2024-12-05T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281706915254849

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