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‘Salviamo L’Uliatt’, le firme consegnate a Bellinzona

Chiesto un incontro alla Fondazione Diamante

Sono 5’112 le firma consegnate ieri a Bellinzona contro la chiusura dell’Osteria L’Uliatt di Chiasso. Ad accogliere i promotori della petizione – rappresentata a Palazzo delle Orsoline dai primi firmatari Moreno Colombo e Stefano Tonini, accompagnati da Daniele Raffa –, promossa contro la decisione della Fondazione Diamante di chiudere l’attività di ristorazione a fine anno, c’erano il Cancelliere Arnoldo Coduri, il presidente del Gran Consiglio Michele Guerra e il segretario Tiziano Veronelli.

Le firme verranno recapitate in queste ore anche alla Fondazione Diamante con la richiesta di un incontro. «Proporremo due date – sottolinea Moreno Colombo – ancora nel corso di quest’anno». I tempi, del resto, stringono: la Fondazione Diamante ha annunciato la chiusura del ritrovo pubblico a fine dicembre. Considerate le festività natalizie, la chiusura avverrà il 20 dicembre. «Sarà difficile che cambino idea – ammette Colombo –. Per me, ma anche per chi ha sottoscritto la petizione, è una scelta sbagliata». La Fondazione Diamante, lo ricordiamo, ha motivato la sua decisione con la volontà di orientare la strategia verso il settore artigianale. A Chiasso, del resto, si realizzano la lavorazione di oggettistica in legno, la creazione di cornici e le attività di economia domestica. Il numero di firme lascia intendere l’attaccamento della popolazione al ristorante, attivo a Chiasso da 16 anni. «Vogliamo capire cosa ne pensa la Fondazione Diamante e anche cosa sia successo per arrivare a questa decisione che ha suscitato malumori e interrogativi – conclude Moreno Colombo –. La Fondazione è in affitto, bisognerà capire il loro interesse a magari subaffittare gli spazi a un altro ente con finalità analoghe».

MENDRISIOTTO

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2024-12-10T08:00:00.0000000Z

2024-12-10T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281779929708802

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