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La collina delle utopie e quei pionieri così attuali

Sabato si presenta il nuovo volume ‘Back to Nature’

La collina delle utopie vista da diverse angolazioni. Dall’idea nata a conclusione dell’esposizione su Monte Verità al Museo Novecento di Firenze, è nato ‘Back to Nature’ (edito da Lindau), nuovo libro che verrà presentato in anteprima sabato 1 ottobre (ore 18, auditorium Monte Verità).

«In un primo momento si era pensato a un catalogo, poi si è optato per una pubblicazione slegata dal contesto della mostra», ci spiega Nicoletta Mongini, che con Chiara Gatti (critica e storica dell’arte, direttrice museo MAN Nuoro) e Sergio Risaliti (direttore Museo Novecento Firenze) cura l’opera. La motivazione per un nuovo libro, indica la responsabile cultura della Fondazione Monte Verità, è stata quella di «dare una lettura meno storica, poiché soprattutto in italiano i libri che ci sono per lo più narrativi. ‘Back to Nature’ propone invece una lettura un po’ più critica, partendo anche da una visione che ci ha abbastanza accompagnati nella mostra di Firenze. Ossia considerare Monte Verità un laboratorio di avanguardia e modernità di oltre cento anni fa. Questo elemento negli ultimi anni è diventato ancor più attuale, evidenziando la modernità direi di tutta un’area».

Il volume presenta approfondimenti tematici accompagnati dai ritratti dei principali personaggi, che hanno caratterizzato la storia della comunità asconese. Ai contributi dei tre curatori, si aggiungono testi scientifici di Riccardo Bernardini (psicoterapeuta e segretario scientifico della Fondazione Eranos), Luca Scarlini (saggista e story teller) e Gianfranco Tuzzolino (professore di Composizione architettonica e presidente del Polo territoriale Universitario di Agrigento).

Disponibile in italiano dal 21 ottobre nelle principali librerie e nei negozi online, la pubblicazione uscirà anche in inglese. «Per noi questo è un elemento importante e prezioso, perché finora la bibliografia in questa lingua non era nutrita, nonostante Monte Verità abbia un pubblico anche parecchio internazionale, con persone che vengono un po’ da tutto il mondo».

‘Un laboratorio di idee’

In un viaggio «alla ricerca della libertà, in un luogo dove è stata respirata l’utopia vera e sognato un mondo diverso», ‘Back to Nature’ accompagna all’alba del Novecento. «Ai pionieri di un vivere oggi invero assai attuale, sotto molteplici aspetti. Anzitutto i fondatori della colonia sulle colline affacciate sul Lago Maggiore avevano già iniziato a rilevare il problema dell’ambiente e dell’inquinamento e della necessità di perseguire un benessere dell’uomo. Ad esempio con una dieta vegetariana, le attività all’aperto, il vivere la natura in modo diretto e quotidiano. Tendenze che stanno tornando – prosegue Mongini –; pensiamo solo a tutte le stimolazioni nate con e dopo la pandemia. Sia come riflessione su come stiamo su questa Terra, sia come momenti forzati di riflessione e ritorno a vivere di ciò che abbiamo intorno a noi. Ma le tematiche sollevate allora e oggi più che mai presenti sono diverse: il femminismo e i diritti delle donne, portati fin dall’inizio da Ida Hofman, che nel gruppo dei fondatori è forse stata quella che più di tutti ha dato una direzione al vivere quotidiano e per la quale il tema della parità diritto uomo e donna era molto presente; l’architettura che si innesta nel luogo; il pacifismo, oggetto di molti approfondimenti e scritti. Come si vede, sono parecchi i temi che vediamo essere oggi effettivamente ancora problematiche importanti e sempre più sentite. Per questo Monte Verità è stato davvero un laboratorio di idee, che ha anticipato diverse contro culture. Pensiamo ancora al ruolo del corpo: fino a pochi anni prima doveva essere coperto, censurato, nascosto; sulle alture di Ascona furono tra coloro che lo liberarono. Non è stato un caso che la danza sia arrivata qui, richiamata anche da questa attenzione messa sul corpo».

CULTURE E SOCIETÀ

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2022-09-29T07:00:00.0000000Z

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