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SOPRA LA PANCA

TESTO E FOTOGRAFIA © ANDREA FAZIOLI

La stagione del foliage di solito finisce in ottobre. Quest’anno invece anche a novembre inoltrato capita di cogliere un lampo giallo nel fondovalle, un muto dialogo fra tonalità di rosso lungo un viale, variazioni d’oro, un segno arancione sullo sfondo di un parcheggio. La parola “foliage”, che di solito si pronuncia alla francese (forse perché ha un suono più dolce), proviene dall’inglese: fall è il nome dell’autunno negli Stati Uniti e in Canada. I francesi hanno anche il termine feuillage, mentre in italiano è meglio evitare “defoliazione”. Parliamo di foliage, dunque, e facciamolo a pochi passi dal torrente Guasta, dove quello che sarebbe un paesaggio livido e grigio viene ravvivato da un’ultima resistenza di colori. Il filosofo Duccio Demetrio invita a immaginare dietro questa gloria tardiva “la primavera che cova sotto le foglie”, meditando sul fatto che “tutto quanto ritornerà non sarà mai uguale a prima. Né una foglia né un fiore saranno identici a quelli che li hanno preceduti e seguiranno” (D. Demetrio, Foliage, Raffaello Cortina Editore).

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LA FICCANASO

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2022-12-03T08:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/282531547427227

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