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Adesso la situazione è ‘problematica’

Scarseggiano farmaci essenziali, istituita una task force

Berna – La strozzatura nella fornitura di farmaci essenziali si è aggravata in Svizzera. La Confederazione giudica ormai “problematica” la situazione. Il Consiglio federale ha deciso ieri di correre ai ripari. Un gruppo di esperti è stato incaricato di vagliare misure immediate.

Secondo il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr), la scarsità riguarda sempre più spesso farmaci da assumere per via orale. A differenza degli anni precedenti, quando erano soprattutto gli ospedali a essere colpiti dal fenomeno, ora i farmaci mancano anche nelle farmacie e negli studi medici o per le cure a domicilio. Stando all’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (Ufae), attualmente ci sono grosse difficoltà con gli antidolorifici paracetamolo e ibuprofene, in particolare per quanto riguarda gli sciroppi per bambini. La situazione è critica anche per gli antibiotici, i tubercolostatici, gli autoiniettori di epinefrina, i vaccini da viaggio e gli oppioidi orali. Inoltre, sono note le difficoltà nella fornitura di prodotti a base di metadone ad alto dosaggio, poiché Swissmedic, dopo aver riscontrato carenze, ha ritirato le licenze operative e le autorizzazioni a un fornitore.

Intaccate le scorte obbligatorie

L’Approvvigionamento economico del Paese (Aep) intanto ha definito «fortemente sotto pressione» la situazione. È già stata ordinata la liberazione di scorte obbligatorie. E singoli principi attivi che scarseggiano vengono monitorati attentamente. Parallelamente, la task force guidata dal delegato all’Approvvigionamento economico del Paese, Kurt Rohrbach, deve trovare delle misure “rapide ed efficaci”, in grado di far fronte “a singoli problemi di approvvigionamento e di ristabilire una situazione di distensione”. Hans Häfliger assumerà questa carica a luglio.

L’Ufae e l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) stanno discutendo anche misure a medio e lungo termine, si legge in una nota diffusa dal Defr. Si tratta in particolare di individuare nel minor tempo possibile un numero più ampio di interruzioni, di gestirle con più facilità e di migliorare quindi la situazione del mercato in generale. Obiettivo: ridurre al minimo i colli di bottiglia.

PharmaSuisse “accoglie con favore qualsiasi sforzo che possa migliorare la situazione a breve termine, perché in prima linea la situazione è davvero problematica per i farmacisti e le loro équipe, oltre che per i pazienti”. L’organizzazione mantello dei farmacisti si dice pronta a sostenere la task force.

Più carenze che mai

La situazione si sta deteriorando da diversi anni. Nel 2022, il numero di interruzioni delle forniture ha raggiunto un livello record (200 segnalazioni alla Piattaforma farmaci). Lo stesso anno, è stata presentata una cifra record di oltre 150 richieste di ricorso alle scorte obbligatorie (circa 120 quelle approvate). Il numero crescente di farmaci ritirati dal mercato complica inoltre la loro sostituzione. A essere sempre più colpiti sono i prodotti soggetti a monopolio. L’attuale carenza di antibiotici a livello mondiale, ad esempio, è stata esacerbata dalla pandemia di Covid-19 e dalle chiusure di stabilimenti produttivi in Cina a causa dei lockdown. Inoltre, si legge nella nota, la Svizzera è confrontata con un’ondata di contagi “diffusa e prolungata”. Il risultato: l’offerta non è più in grado di coprire la domanda. Nelle scorse settimane in Svizzera aveva fatto discutere in particolare la scarsità di compresse di metadone, farmaco di vitale importanza per migliaia di persone assuefatte da oppiacei come l’eroina. La Società svizzera di medicina delle dipendenze (Ssam) ha chiesto di semplificare l’importazione delle pastiglie.

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2023-02-02T08:00:00.0000000Z

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