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Si attiva la vigilanza parlamentare

Le commissioni della gestione vogliono chiarire svariate questioni. La Cag-N ordina al Governo un’analisi legale per accertare responsabilità dei dirigenti.

Titoli bancari in affanno venerdì. Occhi puntati su Deutsche Bank (-8,53%, a 8,54 euro, alla borsa di Francoforte). Ma anche su Ubs (-3,55%, a 17,26 franchi, a Zurigo). La segretaria americana al tesoro Janet Yellen ha ventilato ulteriori azioni, se necessario. Anche la Bce è pronta a intervenire, ha detto a Bruxelles la presidente Christine Lagarde ai leader europei. In subbuglio pure il mondo politico elvetico. La Commissione della gestione del Consiglio degli Stati (CdG-S) vuole vederci chiaro entro metà maggio sul ‘terremoto’ causato dal ‘salvataggio’ di Cs. Si muove in scia la Commissione degli affari giuridici del Nazionale (Cag-N): chiede al Governo di far luce su eventuali responsabilità dei precedenti e attuali dirigenti della banca acquistata dalla storica rivale.

La CdG-S intende chiarire varie questioni: ad esempio riguardo all’esecuzione della legislazione vigente, alla vigilanza in vigore sulle banche interessate, all’esame di soluzioni alternative nonché all’applicazione del diritto di necessità e della gestione dei rischi da parte della Confederazione. Lo specificano i Servizi del parlamento in una nota.

La CdG-S ha incaricato le sue sottocommissioni tematiche competenti di procedere a primi accertamenti e di informare sui risultati la commissione plenaria entro i primi di maggio. Inoltre ha deciso di sentire, in occasione delle sedute plenarie comuni con l’omologa commissione del Nazionale (CdG-N) previste per l’8-9 e il 15 maggio, i capi dei Dipartimenti interessati (ossia finanze nonché giustizia e polizia) come pure l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) e la Banca nazionale svizzera (Bns). La tematica sarà sul tavolo anche della CdG-N, che dal canto suo si riunirà il 31 marzo. La questione che si pone è se l’operato delle autorità federali sia stato conforme alla legge, adeguato ed efficace. Sulla base dei risultati, la CdG-S, d’intesa con la commissione ‘sorella’, deciderà presumibilmente verso metà maggio sul seguito della procedura e sulla sua posizione in merito a una possibile commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi).

La sinistra ha già chiesto che venga istituita. La destra è un po’ più riluttante. L’Udc si è detta “aperta”, purché alla commissione venga affidato un mandato chiaro. Il Plr per esprimersi attende la sessione speciale delle Camere sul tema, prevista dall’11 al 13 aprile. Finora sono state istituite solo quattro commissioni parlamentari d’inchiesta. Si sono occupate del caso Mirage (1964), dello scandalo delle schedature (1990), delle dimissioni della consigliera federale Elisabeth Kopp (1989) e del malfunzionamento della Cassa pensioni della Confederazione (1995).

Rischio ‘molto esiguo’

Dal canto suo, con un postulato la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (Cag-N) chiede al Consiglio federale di procedere a un’analisi legale al fine di accertare eventuali responsabilità dei precedenti e attuali organi direttivi di Credit Suisse. Due altri postulati domandano all’Esecutivo di esaminare le basi legali e i limiti del diritto di necessità nonché l’applicabilità effettiva della normativa ‘too big to fail’ per le grandi banche internazionali. I postulati potrebbero essere iscritti all’ordine del giorno della sessione straordinaria.

La sessione è stata convocata per esaminare i crediti richiesti per la garanzia pubblica concessa dalla al Cs (109 miliardi di franchi). Il rischio che la Confederazione sia chiamata alla cassa “è molto esiguo”, hanno dichiarato rappresentanti del Dipartimento federale delle finanze ai membri della Commissione delle finanze degli Stati.

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2023-03-25T07:00:00.0000000Z

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