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Dai banchi di scuola alla 1000 Miglia

Giornata particolare per una classe degli apprendisti impiegati di commercio del Cpc, protagonisti di un progetto a contatto con il mondo del lavoro

di Daniela Carugati

Per una volta i libri sono rimasti sui banchi del Centro professionale commerciale (Cpc) di Chiasso, almeno per una classe di prima del corso duale per impiegati di commercio. Venerdì, in effetti, è stata una giornata particolare per ventidue alunne e alunni dell’Istituto. L’attenzione è ai massimi livelli durante l’itinerario alla scoperta della sede della Scuderia Classiche GmbH, tra auto d’epoca e i preparativi della 1000 Miglia che tra il 5 e il 7 maggio prossimi tornerà a Lugano. In quei giorni dietro le quinte della manifestazione ci saranno anche loro, le ragazze e i ragazzi del Cpc. Questa visita aziendale non è, infatti, una semplice occasione di ‘libera uscita’; è ben di più. Per un paio di mesi questi giovani si sono tuffati a capofitto, infatti, in un progetto di classe con due loro docenti, il vicedirettore Luca Peverelli e la professoressa di francese Manuela Pampanin Meier. Un progetto che ha proprio saputo coinvolgerli.

‘Una esperienza da ripetere’

«Ce ne vorrebbero di più di iniziative simili», ammette con sincerità Tessa . E c’è da credere dia voce al desiderio anche di altri compagni di classe, anche se, riconosce, di auto è proprio un’appassionata. Come dire che stavolta si è ritrovata nel suo ‘habitat’. «Di sicuro si è trattato di una opportunità interessante – le fa eco Nathan –: ci ha permesso di vedere da vicino il mondo che ruota attorno a una scuderia, grazie anche alla professionalità e alla passione con cui ci hanno introdotto. Insomma, non è stata la classica visita statica». Il messaggio degli allievi è chiaro: la parola chiave è ‘coinvolgimento’. Anche perché gli apprendisti del Cpc sono consapevoli di poter dare «il nostro piccolo contributo alla manifestazione». Non c’è da stupirsi se a rappresentare un ‘gancio’importante siano stati, di fatto, due ex alunni dell’Istituto chiassese. È grazie a Kevin Ortiz e Simone De Seta, ‘motore’ della 1000 Miglia, se questi ragazzi oggi possono misurarsi con quell’universo rombante. Il loro attestato in tasca, i due giovani si sono lanciati nella realtà dell’impresa e collaborano con la scuderia: immaginare un binomio con il Cpc è stato quasi naturale.

L’esempio di due ex allievi

E alla scuola non se lo sono fatto ripetere due volte. «È nato tutto per caso da un incontro con il vicedirettore», ci dice la professoressa Pampanin Meier. «E io ho preso la palla al balzo – si aggiunge Peverelli –. A quel punto, dopo aver avuto uno scambio con Kevin e Simone, con la collega abbiamo avviato un lavoro di ricerca sulla manifestazione». Per i ragazzi, annota ancora la docente, il percorso dei due ex allievi rappresenta «un bell’esempio: così vedono nella vita ciò che si può realizzare». Dal canto suo, la classe sa di avere un obiettivo preciso. Il compito assegnato? Realizzare una presentazione in ‘power point’ e un volantino informativo e presenziare all’‘infopoint’ della scuderia durante l’evento di maggio.

Tra i banchi e il territorio

In buona sostanza, gli apprendisti impiegati di commercio condivideranno l’intero percorso creativo: dallo studio alla progettazione, sino all’applicazione pratica del frutto del loro lavoro. «Ciò è fondamentale per una scuola come la nostra, che è legata al territorio – ci fa presente il vicedirettore –. Le due entità devono convivere e lavorare assieme». Sul piano pedagogico, richiama da parte sua la professoressa, «i ragazzi devono dimostrare anche di avere determinate competenze. In questo senso devono affrontare una ricerca a scuola, saper lavorare in gruppo e dare forma a un programma di presentazione; e al contempo redigere un volantino, che obbliga a mettere determinate informazioni in uno spazio ridotto. Essere parte attiva della manifestazione, poi, sarà una bella chiosa che li aiuterà a capire i vari passaggi del processo; ed è importante». Sta di fatto che la classe si è impegnata con slancio nel progetto. Mettersi alla prova, mettendo in pratica le conoscenze apprese tra i banchi finisce per essere stimolante. «Il saper essere, il saper fare è un po’ l’obiettivo che la scuola si prefigge – ci conferma Peverelli –. Dal prossimo anno scolastico, infatti, anche il corso degli impiegati di commercio, sia a tempo pieno che duale, sarà interessato dalla nuova riforma, volta soprattutto verso le competenze: sarà un insegnamento più sulle competenze che sul sapere».

Il binomio scuola-aziende

Le conoscenze, però, devono poter incrociare il mondo del lavoro e delle aziende. Il Cpc oggi trova una buona collaborazione? «L’interazione non manca. Certo – annota il vicedirettore –, bisogna tenere sempre i contatti con i datori di lavoro, e trovarne di nuovi. Il Mendrisiotto è già un territorio ristretto, non sempre, soprattutto nel duale, gli apprendisti riescono a trovare un posto di lavoro vicino alla scuola e a casa. Quella che ci è stata offerta in questo caso è stata una buona occasione». In effetti, per la Scuderia Classiche GmbH non è la prima volta. «Già dal 2022 – ci spiega il suo fondatore

Paolo Pedersoli – abbiamo iniziato una collaborazione analoga con la Scuola professionale di Biasca, integrando degli apprendisti meccanici e le sarte, che hanno prodotto grembiuli e indumenti per lo staff e i partecipanti agli eventi. Quindi abbiamo ripetuto l’esperienza con grande piacere. Anzi, in questo caso – tiene a far sapere il Ceo – è stato ancora più entusiasmante visto la storia di Kevin e Simone, che è la prova del nove che se si studia, si segue una passione, si trova un lavoro nell’ambiente o, come nel loro caso, lo si crea, si ottengono dei risultati. Per quanto mi riguarda è un po’ un modo per restituire le opportunità che ho incontrato e colto lungo la mia strada». Tessa e Nathan danno l’impressione di essere pronti a fare altrettanto. Ma cosa volete fare da grandi?, chiediamo loro. «Personalmente – ci risponde la giovane – mi piacerebbe restare in questo ambito; mi farebbe felice. Non ce la farei a stare davanti a un Pc per otto ore al giorno». Il suo compagno sembra aver altro in mente, ma tiene a ribadire che «fare un lavoro che appassiona è la scelta professionale più indicata». Certo, riporta con i piedi per terra Tessa, «la prima cosa oggi è di sicuro trovare un posto di lavoro». Come darle torto.

MENDRISIOTTO

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2023-03-25T07:00:00.0000000Z

2023-03-25T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281711208898474

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