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Missione Svizzera: vincere e convincere

La Nazionale di Murat Yakin esordisce a Novi Sad contro la Bielorussia nelle qualificazioni per Euro 2024, con il ruolo di grande favorita di gruppo

Si riparte. A 109 giorni dall’umiliante sconfitta contro il Portogallo negli ottavi di finale dei Mondiali in Qatar (6-1), la Svizzera torna in campo per le qualificazioni agli Europei 2024 in Germania. Qualificazione che è un obiettivo indiscutibile per una Nazionale largamente favorita in un gruppo I che comprende quali principali avversarie Israele, Romania e Kosovo. «Abbiamo voltato pagina, capitolo chiuso», afferma con sicurezza Silvan Widmer prima dell’esordio di Novi Sad contro la Bielorussia (alle 18). Proprio Widmer, la cui assenza contro i lusitani – dovuta alla grippe causata dalla fortissima aria condizionata che ha contraddistinto i Mondiali nel deserto – aveva indotto Murat Yakin a modificare la difesa, con un passaggio da tre a quattro difensori rivelatosi disastroso.

Ma il Portogallo fa ormai parte del passato, all’orizzonte c’è un nuovo impegno da onorare per garantire alla Svizzera quella che sarebbe la sesta qualificazione consecutiva a un grande evento internazionale, la dodicesima su sedici negli ultimi 29 anni, la quinta nelle ultime sei edizioni degli Europei. E per scacciare definitivamente anche dalla mente dei tifosi i dolorosi 90’ di Doha, è imperativo che i rossocrociati esordiscano con tre punti a Novi Sad e altrettanti martedì a Ginevra contro Israele, due vittorie condite da altrettante prestazioni convincenti. Tuttavia, Murat Yakin si appresta a intraprendere quella che è la sua prima campagna internazionale completa (era subentrato in corso d’opera nelle qualificazioni ai Mondiali per sostituire Vladimir Petkovic) con una formazione costretta a rinunciare ad alcune pedine di fondamentale importanza, su tutte Shaqiri ed Embolo. L’assenza dell’attaccante del Monaco («Il suo infortunio al ginocchio è peggiorato nel corso degli ultimi giorni», precisa Yakin) costringerà il tecnico basilese a trovare una soluzione alternativa, scegliendo tra Noah Okafor – presente in Qatar, ma poco utilizzato –, Cédric Itten (capocannoniere in Super League) e Zeki Amdouni, in grande spolvero in questo 2023 con la maglia del Basilea. «La sfida rimane aperta», sottolinea Yakin, il quale non ha ovviamente voluto sbilanciarsi su quelle che saranno le sue scelte. Resta il fatto che per il sostituto di Embolo il compito non sarà per nulla agevole: dovrà cercare di non far pesare l’assenza di un giocatore in gol quattro volte nelle ultime sei apparizioni con la “Nati”.

Ad aiutare la nuova punta di lancia dell’attacco rossocrociato ci sarà un avversario chiaramente inferiore sotto tutti gli aspetti, come dimostra la classifica Fifa: 97° posto, alle spalle del Vietnam (la Svizzera è 12ª). Tuttavia, nel calcio moderno, a parte rarissime eccezioni, le squadre materasso non esistono più. Sarà pure una frase fatta, ma è la stessa con la quale Yakin ha cercato di catechizzare i suoi nel corso della settimana di ritiro prima dell’esordio di Novi Sad… «Dovremo mostrare pazienza ed essere attenti sulle palle ferme. Abbiamo studiato la Bielorussia basandoci sulle partite dell’ultima edizione di Nations League. Come tutte le squadre, anche questa può diventare pericolosa se la si lascia giocare. Sta a noi riuscire a imporre il nostro gioco, vincere i duelli uno contro uno e dimostrare freddezza nell’area avversaria». Sulla carta, i cinque avversari di gruppo dovrebbero permettere ai rossocrociati di ottenere addirittura uno storico dieci su dieci. Ciò nonostante, proprio nel fatto di dover gestire il ruolo di chiaro favorito si nasconde l’insidia maggiore per una Nazionale le cui prestazioni troppo spesso sono state ottime contro le grandi squadre e mediocri quando l’onere dell’attacco pesava sulle sue spalle. La Svizzera dovrà dunque dimostrare di possedere un impianto di gioco altrettanto solido delle sue individualità… «Senza ombra di dubbio, questa non sarà una campagna da prendere alla leggera – confida Widmer –. A volte saremo chiamati ad andare oltre la nostra zona di comfort, ma abbiamo l’obbligo di gestire alla perfezione queste qualificazioni». Non solo a livello di risultato, ma, se possibile, anche di gioco, per confermare i progressi mostrati da quando il calcio svizzero non è più considerato un parvenu, ma è entrato di diritto a far parte della nobiltà (piccola, ma pur sempre nobiltà) del calcio europeo e mondiale.

Attivisti chiedono l’esclusione della Bielorussia

Alcuni attivisti per i diritti umani si sono riuniti venerdì davanti alla sede della Uefa a Nyon, chiedendo che la Bielorussia venga esclusa dalle qualificazioni a Euro 2024.

I bielorussi affronteranno sabato a Novi Sad (Serbia) proprio la Nazionale svizzera nella prima gara valida per le qualificazioni al prossimo Europeo per nazioni, in cartellone in Germania nel 2024. Gli attivisti hanno simbolicamente brandito un cartellino rosso davanti all’entrata del governo del calcio continentale, dopo aver consegnato una petizione, firmata da 17mila persone, affinché la loro richiesta venga approvata. Mentre la Russia è già stata esclusa dalle qualificazioni, la Bielorussia è invece ancora autorizzata a prendervi parte, malgrado la sua vicinanza a Mosca nella guerra d’aggressione all’Ucraina. Il solo provvedimento contro Minsk riguarda le gare casalinghe, che dovranno essere disputate in campo neutro e a spalti vuoti.

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2023-03-25T07:00:00.0000000Z

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