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Migranti: sfruttamento e tratta in aumento

Sempre più casi in Svizzera e nella ‘fortezza Schengen’

Sempre più persone sono vittime della tratta di esseri umani, anche in Svizzera. Lo dimostra il rapporto annuale 2022 del Servizio specializzato in materia di tratta e migrazione delle donne (Fiz): sono state 822 le persone vittime di sfruttamento a cui il Fiz ha fornito assistenza nel 2022. Il dato riflette un netto aumento dei casi: il regime migratorio europeo e la politica in materia di stranieri svizzera sarebbero tra le cause concomitanti del fenomeno.

Una lezione giunge invece dalla guerra in Ucraina: “Più i percorsi di fuga sono sicuri e più la migrazione è legale e meno persone diventano vittime del traffico di esseri umani”, afferma l’associazione no profit nella sua nota. Le persone non sono vittime della tratta di esseri umani solo durante la fuga, sottolinea il Servizio: infatti, due persone assistite su tre sono state sfruttate in Svizzera. Delle donne migranti assistite, un terzo proveniva dall’America latina e dai Caraibi e un quarto dai Paesi dell’Unione europea e dell’Associazione europea di libero scambio (Aels). Il 35% è costituito da lavoratrici del sesso, il 23% da vittime di violenza e sfruttamento in contesti di relazioni di coppia. L’anno scorso, tuttavia, non solo le donne, ma anche un maggior numero di uomini vittime di sfruttamento sessuale si è rivolto al Fiz. È anche aumentato il numero dei casi di sfruttamento delle persone come forza lavoro.

L’unità specializzata critica la ‘fortezza Schengen’ dell’Europa, che renderebbe le frontiere invalicabili e la migrazione legale impossibile per le persone provenienti da Paesi extraeuropei, costringendole così a mettersi nelle mani dei trafficanti. Inoltre, l’Accordo di Dublino non proteggerebbe le vittime, impedendone la fuga da tali soggetti. Secondo Fiz, infine, la legge svizzera sugli stranieri non offre una protezione sufficiente alle vittime di violenza domestica: il soggiorno in Svizzera è spesso vincolato alla permanenza con il coniuge, anche se quest’ultimo è pericoloso.

SVIZZERA / ESTERO

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2023-05-16T07:00:00.0000000Z

2023-05-16T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281517935471550

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