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In quattro hanno perso la vita, indagine per naufragio colposo

Salvi gli altri passeggeri del natante affondato a Sesto Calende per le raffiche di vento. Emergono anche alcuni dubbi sul rispetto delle norme di sicurezza.

di Shila Dutly Glavas, Serse Forni, Ats/Ansa

Una festa di compleanno nella domenica che precede la Pentecoste. Una giornata iniziata con il sole e per la comitiva di una ventina di persone l’occasione giusta per trascorrere ore liete sul lago, a bordo del ‘Good... uria II’, una “navetta olandese” di 16 metri, su due piani, che effettua da diversi anni un servizio privato di trasporto passeggeri a Lisanza, non lontano da Sesto Calende, nella parte più a sud del Lago Maggiore.

Ma verso sera ecco il vento forte, con violente raffiche discendenti e onde alte. Un evento meteorologico improvviso, chiamato Downburst. Attorno alle 19.30 il natante ‘scuffia’, si capovolge e cola a picco nei pressi di Lisanza. In ventuno si salvano, ma due donne e due uomini non ce la fanno e muoiono annegati. I loro corpi vengono recuperati tra domenica sera e lunedì mattina.

Alla festa, stando a quanto riferisce la stampa locale varesotta, hanno preso parte persone di diverse nazionalità; un giro turistico all’Isola dei Pescatori con annesso pranzo. Ma al rientro la barca è stata sorpresa dal violento temporale, che è poi diventato quasi una tromba d’aria.

Tutti gli occupanti del “Good... uria II” sono finiti in acqua, molti sono stati soccorsi da imbarcazioni; altri hanno raggiunto la riva a nuoto. Il vicesindaco di Sesto Calende, Edoardo Favaron, ha raccontato ai giornalisti italiani: «Alcuni naufraghi sono stati recuperati da persone su altre barche nel lago che poi, una volta a terra, mi hanno riferito di aver scambiato le teste di chi era caduto in acqua per anatre o cigni».

Giovanni Buzzi, sindaco di Sesto Calende, si è detto «commosso per la tragedia», ma anche riconoscente verso i cittadini che si sono prodigati per salvare i passeggeri in difficoltà: «Non c’era alcuna allerta meteo particolare – ha dichiarato –. C’erano stati allagamenti in città legati alla pioggia, ma l’incidente è stato causato da un colpo di vento importante. Il lago va affrontato con grande responsabilità, di solito è lo specchio d’acqua che vedete, ma ogni tanto può essere spazzato da forti raffiche».

Le vittime

Il proprietario, nonché comandante della barca, un 53enne italiano descritto come un esperto navigatore, si è salvato; ma la stessa fortunata sorte non è toccata alla moglie, una cittadina russa di tre anni più giovane. La donna è stata inghiottita dalle acque del Verbano. I due vivevano sulla barca costruita e varata nel 1985, che periodicamente veniva affittata a gruppi di turisti. «Speravo non fossero proprio loro – ha detto piangendo una conoscente ai microfoni dell’Ansa – ma purtroppo è così, vivevano a bordo, era la loro casa».

Nell’incidente hanno perso la vita anche un turista israeliano e una coppia di italiani, di 62 e 53 anni, con figli, entrambi dipendenti del comparto intelligence italiano. Si trovavano in zona per partecipare a un incontro conviviale, organizzato in occasione del festeggiamento del compleanno di uno della comitiva.

Sul posto del naufragio sono giunti il più rapidamente possibile un elisoccorso, tre auto mediche, due mezzi di coordinamento maxi emergenze Areu, dieci ambulanze, i vigili del fuoco, la Guardia Costiera e i carabinieri che per tutta la nottata hanno cercato i dispersi: i primi tre rivenuti già nella tarda serata di domenica, il quarto corpo – quello della moglie del capitano – nella tarda mattinata di ieri.

Le altre 21 persone sono state soccorse, alcune valutate sul posto, altre ricoverate negli ospedali del Varesotto. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di morte e non risultano altri dispersi.

Pubblicizzato per 15 passeggeri

La Procura di Busto Arsizio (Varese) ha già annunciato di essere intenzionata ad aprire un fascicolo di indagine per ricostruire l’incidente nautico. Un fascicolo contro ignoti per naufragio colposo, ha annunciato il procuratore Carlo Nocerino. Una volta recuperato il relitto del ‘Good... uria II’, che si è capovolto prima di inabissarsi (ora giace a circa 15 metri di profondità), gli accertamenti verteranno sulle condizioni dello scafo, sul rispetto delle norme di sicurezza a bordo, e sul numero di persone presenti (a quanto pare erano 25), rispetto alla capienza consentita. Il natante turistico era pubblicizzato per 15 persone. Non è dato di sapere se quella era la capacità massima approvata dal costruttore o una scelta dei titolari del servizio di trasporto privato.

Sul lago le norme di sicurezza sono severe e, nella parte italiana, definite dalla Polizia nautica provinciale. Toccano diversi settori, fra i quali proprio il numero di passeggeri: per i natanti omologati sono definite dal costruttore; per gli altri sono basate sulla lunghezza del mezzo (si va da tre persone per barche fino ai 3,5 metri a 9 persone per quelle di 8,5 metri). Ci sono pure norme relative ai giubbotti e ai salvagenti, ma anche ai mezzi di comunicazione da tenere a bordo per lanciare l’allarme in caso di emergenze.

IL FATTO DEL GIORNO

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2023-05-30T07:00:00.0000000Z

2023-05-30T07:00:00.0000000Z

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