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Quando il capo è un algoritmo: i lavori del futuro

di Simonetta Caratti

Salvati o pensionati dall’Intelligenza artificiale che entra anche negli uffici. Che cosa significa avere come boss una macchina: il caso dei ‘rider’ studiato all’università di Ginevra. Big data ed ecologia stravolgono il mercato. I politecnici federali formano un centinaio di ingegneri ambientali l’anno. Non bastano per le sfide verdi.

Dalla transizione verde all’Intelligenza artificiale: nei prossimi 5 anni l’economia globale, e quella svizzera, avranno bisogno di nuovi profili. Cambierà un impiego su quattro e il 2% sarà eliminato: a dirlo un recente studio del Forum economico mondiale (Wef). Saranno più richiesti esperti di Big data, Intelligenza artificiale (Ia), sicurezza informatica, ingegneri ambientali, educatori, agricoltori, esperti in commercio digitale. Avranno vita dura impiegati, cassieri, venditori (per via degli acquisti online), professioni di ufficio e segreteria. Il saldo finale di questo Tsunami professionale – secondo le 803 imprese globali interrogate nel rapporto ‘The future of Jobs’ – sarà una perdita di 14 milioni di posti. Inflazione alle stelle, rallentamento della crescita economica e carenze di approvvigionamento sono le maggiori minacce. Mentre i motori della crescita occupazionale sono l’Intelligenza artificiale, il rientro di parti di produzione un tempo delocalizzate e la transizione verde. Quanto ci sia bisogno di ingegneri ambientali lo dimostrano le continue catastrofi. I due politecnici federali ne sfornano un centinaio l’anno, saranno soprattutto loro che dovranno trovare ingegnose soluzioni per le sfide ambientali. Cento non bastano, si dovrebbe formarne di più, secondo il prof. Paolo Burlando che dirige il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e geomatica al Poli di Zurigo (vedi box). Altre sfide (ma anche opportunità) le pone l’Intelligenza artificiale: una rivoluzione tecnologica che impatterà su uffici e colletti bianchi, automatizzando una serie di attività ripetitive. Serviranno professionisti per governare gli algoritmi. Avere un capo robot, come succede a chi fa consegne a Ginevra, è problematico: «Chi sa anticipare le decisioni della macchina sarà avvantaggiato sul mercato», spiega il ricercatore Luca Perrig che ha studiato il fenomeno (vedi box), concludendo che i sindacati devono attivarsi sui diritti digitali. Davanti a stravolgimenti così veloci, la scuola deve essere flessibile per evitare di insegnare mestieri sulla via del tramonto e formare futuri disoccupati.

L’APPROFONDIMENTO

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2023-05-30T07:00:00.0000000Z

2023-05-30T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281573770073885

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