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Col nuovo regolamento Unitas si riorganizza

Il punto finale a un periodo decisamente difficile e l’inizio di un percorso che vuole rinsaldare la fiducia e l’armonia all’interno di Unitas, l’Associazione per ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana, dopo i casi di molestie sessuali perpetrati per anni da un ex alto dirigente. È con questa intenzione che si è svolta sabato scorso l’Assemblea ordinaria di Unitas, che ha visto la sostituzione degli ultimi membri di comitato. Una misura richiesta anche dal Consiglio di Stato. «Dall’audit è emerso un risultato che ha scosso il comitato e ha fatto fare molte riflessioni. Ha creato tensioni. Vorrei rivolgere oggi, a nome del comitato, le scuse alle vittime che hanno subito un torto e che hanno molto sofferto», ha spiegato un membro uscente. «Sarà compito mio e del nuovo comitato fare in modo che tutti possano trovarsi bene e sentirsi a casa loro», ha affermato il presidente Fabio Casgnola, subentrato negli scorsi mesi al dimissionario Mario Vicari. Il rinnovo del Comitato ha portato alla nomina di Marinella Botta-Cinelli, Giuseppe Faillace, Luca Guastalla, Jary Ferrari e Filippo Martinoli. Neoeletti ai quali dall’Assemblea è arrivata la richiesta «di essere vicini alle attività dell’Associazione e farsi conoscere. Vogliamo poter sapere chi sono le persone alle quali possiamo rivolgerci».

E tra gli strumenti a disposizione della nuova dirigenza ci sarà anche un regolamento aggiornato, come ha spiegato l’avvocato Luigi Mattei nella sua relazione sull’implementazione delle misure richieste dall’autorità cantonale: «Sin dalle prime battute dopo la restituzione dell’audit era apparsa necessaria una riorganizzazione della gestione. È uno strumento che dirige l’attività e impone determinati contenuti e approcci». Lo scopo, ha aggiunto Mattei, «è la chiarezza di ruoli e competenze. Deve sapersi chi deve fare che cosa. E sapere chi deve informare chi. Serve trasparenza di ruoli e competenze, tracciabilità di comunicazione e semplificazione dell’organigramma».

Non è mancata anche qualche tensione tra i soci, con una differenza di vedute (e qualche accusa) sui casi di molestie e il rapporto con la stampa. All’attenzione dell’Assemblea è poi arrivata l’ipotesi di pensare a una modifica degli statuti per permettere la copresidenza e «garantire così anche la presenza di una persona ipovedente, che porta una sensibilità specifica». Ipotesi respinta a larga maggioranza dal plenum. Non è invece stata sollevata e discussa la richiesta – avanzata da alcuni soci sulla stampa – di dimissioni da parte dell’attuale direttore.

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2023-05-30T07:00:00.0000000Z

2023-05-30T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281625309681437

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