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A Cavendish l’ultima tappa, Roglic si prende il Giro

Nessun ribaltone nell’ultima frazione, in circuito a Roma

Mark Cavendish ha conquistato la 21esima e ultima tappa della 106esima edizione del Giro d’Italia domenica a Roma, un circuito di 126 km nei pressi della capitale. Il 38enne, campione del mondo nel 2011, ha così ottenuto la sua 17esima vittoria nella Corsa Rosa, la 54esima in un Grande Giro e la 162esima in assoluto nel World Tour, il circuito maggiore. Il britannico, che si ritirerà a fine stagione, ha preceduto il lussemburghese Alex Kirsch e l’italiano Filippo Fiorelli. La classifica generale è stata invece conquistata dallo sloveno Primoz Roglic della Jumbo-Visma, che sabato aveva conquistato la maglia rosa di leader dopo la cronometro decisiva. Nell’ultima tappa l’ex saltatore sugli sci ha difeso i 14 secondi di vantaggio sul gallese Geraint Thomas (Ineos) e l’1’15 sul portoghese Joao Almeida (Uae). Si tratta del suo primo successo assoluto nella Corsa Rosa e del quarto minor distacco tra i primi due in classifica nella storia del Giro.

La maglia sul Monte Lussari

Dalle quote della cronoscalata del Monte Lussari (a una manciata di chilometri dalla sua madre patria, la Slovenia). Il capitano della Jumbo-Visma ha coronato il sogno di aggiudicarsi il Trofeo Senza Fine, limando ogni piccolo dettaglio e sbagliando poco, o nulla. Roglic si è presentato al Giro come uno dei grandi favoriti. Ma, si sa, una corsa a tappe difficilmente segue il percorso lineare delle strade asfaltate. E in un Grande Giro segnato da ritiri importanti in ottica classifica generale, tra cui quello del principale rivale Remco Evenepoel, ma anche di Tao Geoghegan Hart e Pavel Sivakov, il 33enne è rimasto molto concentrato, parlando poco con la stampa, senza però negare sorrisi pacati. Non ha mai strafatto, ha centellinato ogni sua energia e ha indossato la maglia rosa nell’unica frazione in cui veramente contava, quella della cronoscalata che lo ha consegnato alla storia del ciclismo, e non solo, portandolo alla conquista della 106esima edizione del Giro d’Italia. E nel 2023 fanno tre uscite e altrettanti successi: Tirreno-Adriatico, Vuelta a Catalunya e, appunto, la Corsa Rosa. Roglic ha così dimenticato un 2022 difficile, caratterizzato da due brutte cadute al Tour de France e alla Vuelta (vinta in tre occasioni). Ma il 33enne ha sempre dimostrato una capacità straordinaria di superare le battute d’arresto, gli infortuni, occorse nel corso della sua carriera. Nella sua precedente vita sportiva di saltatore con gli sci, lo sloveno è stato vittima di un terribile incidente nel 2007 a Planica, ma è tornato sul trampolino per continuare a volare per altri tre anni. Se da un lato Roglic ha dovuto affrontare le avversità, dall’altro è rimasto ai vertici dei suoi sport – plurale obbligatorio – vincendo titoli importanti. È stato campione del mondo juniores di salto con gli sci prima di vincere l’oro olimpico da ciclista nella cronometro di Tokyo 2020, oltre a una classica monumento come la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2020.

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2023-05-30T07:00:00.0000000Z

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