laRegione

Dazi Usa al 15% già da metà novembre

C’è l’effetto retroattivo. Parmelin non esclude altre pretese americane

di Stefano Guerra da Palazzo federale

È stato a lungo il più sottovalutato tra i consiglieri federali. Forse perché è sempre rimasto con i piedi per terra. «Contadino sono, e contadino resterò nell’animo», aveva detto dieci anni fa, alla sua prima conferenza stampa dopo la sua elezione (a sorpresa) in Governo. Il vodese, agricoltore di formazione e viticoltore, è diventato oggi ‘Questo sorprendente presidente Parmelin’ (così titolava ieri il ginevrino ‘Le Temps’). È toccato a lui, poche ore dopo la brillante elezione a presidente della Confederazione (vedi sotto), annunciare quanto qui a Berna si vociferava da qualche giorno: gli Stati Uniti riducono dal 39% al 15%, con effetto retroattivo allo scorso 14 novembre, i dazi doganali aggiuntivi sulle importazioni provenienti dalla Svizzera; in cambio, Berna abbassa quelli sulle importazioni dagli Usa di determinati prodotti agricoli e della pesca. Persino l’Unione svizzera dei contadini si è detta soddisfatta.

La base è la dichiarazione d’intenti tra Svizzera, Liechtenstein e Stati Uniti firmata il 14 novembre. L’intesa dovrà ora essere trasformata in un accordo giuridicamente vincolante. Il mandato negoziale dovrebbe essere pronto entro fine anno, ha dichiarato Guy

Parmelin in una conferenza stampa a Berna. Il ministro dell’Economia non ha escluso ulteriori pretese da parte americana. «Nel corso di un processo negoziale possono sempre emergere nuove esigenze. Vedremo man mano cosa succederà da parte di Washington», ha affermato. A suo parere, tuttavia, la Svizzera è «in una buona posizione». Il fischio d’inizio dei negoziati potrebbe essere dato in occasione del Wef di Davos (19-23 gennaio), alla presenza (probabile) di Donald Trump.

Sei miliardi di franchi

L’effetto retroattivo rappresenta «una sorpresa, ma non più di tanto», visto che anche altri Paesi, come la Corea del Sud o il Giappone, l’hanno ottenuto, ha detto il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr). Per ottenerlo, agli Usa «non sono state fatte altre concessioni», ha puntualizzato il consigliere federale sollecitato da un giornalista. La riduzione delle tariffe doganali dal 39% al 15% rappresenta un volume di circa 6 miliardi di franchi, ha indicato un funzionario del Defr. Gli importatori sia svizzeri che statunitensi potranno chiedere alle rispettive autorità doganali competenti il rimborso dei dazi doganali versati in eccesso. Altra precisazione: con dazi aggiuntivi del 15%, i dazi medi Usa nei confronti della Svizzera ponderati in base al valore commerciale diminuiranno del 10% circa. Il Defr se ne rallegra: “Questo migliorerà notevolmente l’accesso al mercato statunitense per le nostre imprese. E anche la loro competitività sarà rafforzata, perché sul mercato statunitense torneranno a godere delle stesse condizioni delle imprese dell’Ue o di altri partner commerciali degli Usa”.

Il dipartimento di Guy Parmelin fornisce altri dettagli, peraltro quasi tutti già noti:

• Rimangono invariate le esenzioni al dazio aggiuntivo statunitense già in vigore per determinati prodotti farmaceutici e chimici, nonché per l’oro e il caffè; invariati anche i dazi aggiuntivi settoriali su acciaio, alluminio, automobili e rame.

• Gli Usa aboliscono i dazi forfettari per altri prodotti svizzeri d’esportazione, tra cui i velivoli e determinate componenti aeronautiche, prodotti in gomma, cosmetici e farmaci generici. La Svizzera “punta a ottenere ulteriori esenzioni”.

• Ai prodotti gravati da un dazio di oltre il 15% già prima del 2 aprile 2025 saranno nuovamente applicate le aliquote precedenti.

• Eventuali dazi aggiuntivi sui prodotti farmaceutici e i semiconduttori importati negli Stati Uniti dalla Svizzera non potranno superare il 15%.

• In cambio, la Svizzera riduce le aliquote di dazio sui prodotti della pesca, sui frutti di mare e su determinati prodotti agricoli non sensibili sotto il profilo della nostra politica agricola.

• Per gli Usa sono inoltre previsti dei contingenti bilaterali in esenzione da dazi (500 tonnellate all’anno di carne bovina, 1’000 tonnellate di carne di bisonte e 1’500 tonnellate di carne di pollame).

PRIMA PAGINA

it-ch

2025-12-11T08:00:00.0000000Z

2025-12-11T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281513642479413

Regiopress SA