Gerhard Pfister lascerà la presidenza del Centro
Gerhard Pfister lascerà la presidenza del partito in estate
Il 62enne era alla testa del partito dal 2016. Nelle ultime elezioni federali ha portato l’ex Ppd a raggiungere quote di elettori stabili. Nel suo futuro il governo?
Gerhard Pfister, il presidente del Centro che ieri ha annunciato di voler lasciare l’incarico in estate, ha portato il suo partito a raggiungere quote di elettori stabili nelle ultime elezioni federali. Ha inoltre pilotato con successo il cambio di nome, la fusione con il Partito borghese democratico e l’istituzione di strutture partitiche professionali. In un’intervista del 2016, al momento dell’elezione alla testa della formazione politica, aveva dichiarato di essere consapevole di non collocarsi al centro dell’allora Ppd. “Sono convinto di trovare un equilibrio”. Il 62enne ha avuto ragione: muovendosi nell’ala destra del partito è riuscito a riformarlo. Un processo, completato nel 2022, con cui il partito intendeva arrestare la crescente perdita di consensi. Nel 1995 il Ppd aveva il 16,8% delle preferenze alle elezioni per il Consiglio nazionale, rispetto all’11,4% del 2019. Quota salita al 13,8 dopo la fusione con il Pbd. Nelle elezioni dell’ottobre 2023, le prime con il nuovo nome, il partito ha guadagnato altri voti (e due seggi al Consiglio degli Stati) e da allora si è attestato attorno al 14,1%. “Abbiamo realizzato una notevole trasformazione del partito, gettando le basi per un Centro forte nel panorama politico svizzero. Ora è il momento giusto per lasciare spazio a una nuova generazione”, ha dichiarato Pfister, citato in un comunicato stampa, aggiungendo di aver preso la decisione durante le vacanze autunnali. Il successore di Pfister verrà eletto in occasione dell’assemblea dei delegati a Bienne in giugno.
La notizia delle dimissioni non è un fulmine a ciel sereno. In un’intervista pubblicata dal quotidiano romando ‘24Heures’, Pfister ha dichiarato che il suo successore avrà due anni di tempo per preparare le elezioni federali del 2027. Ha inoltre spiegato che gli piacciono le date simboliche: nove anni fa aveva annunciato la sua candidatura alla presidenza proprio il giorno dell’Epifania, “data in cui la presidenza tradizionalmente annuncia le prospettive del partito per il nuovo anno”.
Nato a Zugo, Pfister è in Consiglio nazionale dal 2003. Figura inoltre nella Commissione delle istituzioni politiche e in quella della politica estera. In precedenza, ha fatto parte del Gran Consiglio di Zugo dal 1998 al 2003, dove è sopravvissuto alla strage in Parlamento del 2001, che provocò 14 morti. Attualmente è presidente e membro del Consiglio di amministrazione di diverse società. Nel febbraio 2024 a Svitto, colui che si dice abbia l’ambizione di entrare in Consiglio federale, era stato eletto dall’assemblea dei delegati per altri quattro anni alla presidenza del partito. Ruolo in cui ha sostenuto, tra l’altro, una politica di consenso, cercando di smussare la polarizzazione. Nonostante i suoi interventi spesso pungenti, ha anche trovato più volte parole di moderazione nel dibattito politico. In occasione dell’apertura della nuova legislatura del Parlamento federale nel dicembre 2023, ha per esempio avvertito di aver notato crepe nelle palizzate di ciò che si dà per scontato in Svizzera e che queste dovrebbero essere prese sul serio.
Chi per la successione?
Stando a un sondaggio non rappresentativo condotto dall’agenzia Keystone-Ats tra i politici centristi, la maggior parte mantiene un profilo basso sull’interesse a succedere a Pfister. Unico a essersi sbilanciato il consigliere nazionale bernese Reto Nause (53 anni, già municipale di Berna) il quale ha però dichiarato di aver bisogno di un po’ di tempo prima di prendere una decisione sulla sua candidatura. Per il capogruppo del Centro alle Camere federali, il 47enne vallesano Philipp Matthias Bregy, è presto per pensare al sostituto di Pfister, sebbene non escluda nulla. Anche per la 60enne consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter (Basilea Campagna) e per il 43enne consigliere nazionale ginevrino Vincent Maitre i tempi non sono ancora maturi per parlare di successione. Mentre la 54enne consigliera nazionale zurighese Yvonne Bürgin intende prendersi tempo per riflettere. Altri interpellati si sono per contro già detti non interessati ad ambire alla presidenza del Centro: il 56enne consigliere agli Stati sangallese Benedikt Würth; il 44enne consigliere nazionale grigionese Martin Candinas; il 49enne consigliere di Stato basilese Lukas Engelberger.
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