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Mosca apre: ‘In corso un serio processo per la pace’

Trump: ‘Fatti progressi, nessuna deadline’. Zelensky cauto

La trattativa sull’Ucraina, pur senza segnali concreti di svolta, segna qualche sviluppo. “I russi stanno facendo concessioni”, ha assicurato Donald Trump, annunciando che il suo inviato, Steve Witkoff – su cui nel frattempo si è abbattuta una bufera –, incontrerà Vladimir Putin a Mosca la settimana prossima. E per la prima volta anche il Cremlino si è mostrato meno cauto, facendo sapere che è stato avviato un “percorso serio” per trovare una soluzione politica al conflitto. Parole forse di circostanza, per non spezzare il filo con gli americani, ma comunque non scontate, visto che la prima bozza del piano è stata già emendata a favore di Kiev. Resta cauto invece Volodymyr Zelensky, che ha lanciato un nuovo appello agli alleati: “Inasprire le sanzioni finché la Russia continuerà a respingere tutti gli sforzi di pace”. La prima nota positiva per l’Ucraina è che Trump ha fatto marcia indietro rispetto all’ultimatum a Zelensky sulla prima bozza del piano di 28 punti, che era totalmente sbilanciato a favore di Mosca. “Quella era solo una mappa” che poi è stata modificata con la soddisfazione di Kiev, e soprattutto non c’è alcuna deadline per raggiungere un accordo perché “stiamo facendo progressi”, ha chiarito l’inquilino della Casa Bianca. Nei prossimi giorni il tycoon proverà ad accelerare inviando i suoi due emissari a Mosca e Kiev: Witkoff da Putin e il segretario dell’esercito Driscoll a incontrare gli ucraini.

Bufera sulla telefonata di Witkoff

Witkoff che è finito nella bufera dopo che Bloomberg ha pubblicato la trascrizione di una imbarazzante telefonata confidenziale in cui l’inviato speciale americano consiglia il Cremlino su come comportarsi con Trump e suggerisce un piano di pace in stile Gaza che preveda il Donetsk a Mosca, oltre a uno scambio di territori. Un colloquio di cinque minuti con Iuri Ushakov, il consigliere diplomatico di Putin, che rafforza i sospetti di un Witkoff sbilanciato su Mosca e di un piano iniziale targato Russia. Mosca a proposito della fuga di notizie si è indignata e ha già lanciato accuse di sabotaggio dei negoziati.

Tornando a questi, c’è da registrare anche un contatto diretto tra funzionari dell’intelligence di Russia e Ucraina nell’ambito delle trattative in corso ad Abu Dhabi, a cui partecipano pure gli americani. I due team degli 007 si sono visti per “discutere questioni delicate come lo scambio di prigionieri”, hanno fatto sapere le autorità russe. Riguardo alla posizione ucraina sul merito del dossier, una fonte di alto livello di Kiev ha spiegato alla Cnn che restano distanze significative con i russi in almeno tre aree cruciali. In primo luogo, se l’Ucraina cederà o meno territori del Donbass non ancora conquistati dal nemico. Su questo punto gli ucraini segnalano “alcuni progressi”, ma non decisivi. Altro nodo è il futuro assetto dell’esercito ucraino. La prima bozza americana, condivisa con i russi, prevedeva una riduzione a 600mila unità. La seconda, accettata da Kiev e dagli europei, ne prevede almeno 800mila. Infine, la questione della rinuncia all’adesione alla Nato. Le autorità ucraine la considerano una concessione che creerebbe un “brutto precedente”, dando di fatto a Mosca “un diritto di veto su un’alleanza militare di cui non è nemmeno membro”.

Sul terreno non c’è alcuna avvisaglia di cessate il fuoco. Ancora una volta le bombe russe hanno offuscato la notte dell’Ucraina, prendendo di mira la città di Zaporizhzhia: almeno 18 feriti e sette edifici residenziali danneggiati, il bilancio provvisorio. Mentre lo Stato maggiore di Kiev ha segnalato attacchi continui delle forze di occupazione su quasi tutte le linee del fronte.

ESTERO / SVIZZERA

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2025-11-27T08:00:00.0000000Z

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