Baud contesterà le sanzioni
Jacques Baud contesterà all’Ue le sanzioni che gli sono state inflitte nel quadro del conflitto in Ucraina. L’ex agente del Servizio delle attività informative della Confederazione (Sic) è accusato di sostenere la propaganda russa. I suoi avvocati si rivolgeranno direttamente al Consiglio dell’Ue. All’agenzia Keystone-Ats, Baud ha precisato che vorrebbe anche depositare ricorso presso la Corte di giustizia dell’Ue. Domiciliato a Bruxelles, l’ex agente del Sic ha detto di aver ricevuto lunedì una chiamata dall’ambasciatrice svizzera all’Aia. «Mi ha fornito dei link che dirottano verso la pagina dell’Ue sulle sanzioni e le procedure di ricorso, che conoscevo già, ma non mi ha fornito alcuna informazione su cosa la Svizzera intendesse fare». Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha confermato la telefonata. In caso di richiesta del diretto interessato, «il Dfae valuterà se Baud potrebbe beneficiare dell’assistenza ai cittadini svizzeri in difficoltà all’estero, nell’ambito del quadro giuridico applicabile», ha spiegato il portavoce del Dipartimento Nicolas Bideau.
Baud è “regolarmente” ospite, come “analista strategico”, di programmi televisivi e radiofonici filorussi, emerge dal regolamento di esecuzione dell’Ue pubblicato a metà dicembre. Il già alto ufficiale ha ad esempio accusato Kiev di aver provocato la propria invasione per poter entrare a far parte della Nato. Manipolando informazioni ed esercitando influenze, lo svizzero contribuirebbe a minare o persino minacciare la stabilità e la sicurezza dell’Ucraina. L’ex agente è soggetto a un congelamento dei beni. Inoltre, ai cittadini e alle imprese dell’Ue è vietato mettergli a disposizione fondi, permettergli attività finanziarie o concedergli risorse economiche.
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2025-12-24T08:00:00.0000000Z
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