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Imposizione individuale, sotto la Cupola il tema divide

Plr, Pvl e sinistra contro Udc e Centro: incerto l’esito

Il Consiglio nazionale ha iniziato ieri il dibattito sul passaggio all’imposizione individuale dei coniugi in Svizzera. L’esito delle discussioni è incerto, tanto il Parlamento è diviso: Plr, Verdi liberali e sinistra da una parte, Udc e Centro dall’altra. Le discussioni sono state interrotte poco dopo le 22, senza alcuna votazione, e riprenderanno mercoledì di settimana prossima. Sul tavolo dei consiglieri nazionali si trovava l’iniziativa popolare “Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)” lanciata dalle Donne Plr. La proposta chiede esplicitamente il passaggio alla tassazione individuale, coppie sposate incluse. Attualmente, nella Confederazione le coppie sposate e quelle dello stesso sesso che vivono in un’unione registrata sono tassate congiuntamente. I loro redditi, deplorano gli iniziativisti, vengono dunque sommati e pagano un importo più elevato.

Nel suo messaggio il Consiglio federale chiede al Parlamento di bocciare l’iniziativa, essenzialmente per motivi formali. L’esecutivo è però favorevole al passaggio all’imposizione individuale, tanto che ha trascritto la proposta in una modifica legislativa, anch’essa all’esame del Consiglio nazionale. A livello di casse pubbliche, il passaggio al nuovo sistema comporterà minori entrate dall’Imposta federale diretta (Ifd) pari a circa a 1 miliardo di franchi, 800 milioni dei quali a carico della Confederazione e 200 milioni dei Cantoni.

‘Incentiva l’occupazione’ vs ‘inutile e costosa’

Nel dibattito in aula la relatrice commissionale Kathrin Bertschy (Pvl/Be) ha sostenuto come il passaggio alla tassazione individuale sia un modello moderno di tassazione della famiglia che meglio riflette gli sviluppi socio-economici e l’evoluzione dei valori socio-politici. A causa della situazione attuale spesso al secondo coniuge non conviene iniziare una attività lavorativa o aumentare la propria percentuale di lavoro, ha affermato Céline Widmer (Ps/Zh). A suo avviso è giunto il momento di eliminare i falsi incentivi fiscali che tengono le donne fuori dal mercato del lavoro. “Non possiamo più permetterci di non sfruttare al massimo l’attuale potenziale di manodopera qualificata”, ha aggiunto Beat Walti (Plr/Zh).

Leo Müller (Centro/Lu) ha invece contestato la necessità di una riforma giudicandola non necessaria: “I problemi vanno risolti dove esistono”, ha affermato sostenendo che i Cantoni hanno già risolto il problema della penalizzazione fiscale del matrimonio nel loro diritto fiscale. Per Müller, inoltre, la proposta creerebbe nuove disparità per le 600mila coppie che dispongono di un solo reddito. Dal canto suo Paolo Pamini (Udc/Ti) ha denunciato l’enorme costo burocratico che il passaggio all’imposizione individuale causerebbe.

ESTERO / SVIZZERA

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2024-09-17T07:00:00.0000000Z

2024-09-17T07:00:00.0000000Z

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