Putin accusa Biden di gettare benzina sul fuoco
‘La risposta sarà adeguata’, promette il presidente russo
Al Consiglio di sicurezza dell’Onu, il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha ha detto che il via libera degli Stati Uniti all’uso dei suoi missili a lungo raggio Atacms in Russia sono un “punto di svolta” per l’Ucraina. Sarà. Intanto l’annuncio fatto domenica da Joe Biden ha irritato il Cremlino, che ha accusato il presidente statunitense di “gettare benzina sul fuoco” nel conflitto. Mosca ha promesso “risposte appropriate” alla decisione dell’amministrazione americana. Quali saranno queste risposte non è stato precisato, ma il portavoce Dmitrij Peskov ha rimandato alle parole del presidente Vladimir Putin, che in settembre aveva preannunciato ritorsioni “sulla base delle minacce che verranno rivolte alla Russia”.
Non è ancora chiaro, appunto, quale sarà la vera minaccia che verrà per la Federazione dall’uso di questi vettori, né quale effetto possono avere nel cambiare il corso del conflitto, ora sfavorevole agli ucraini. Non si sa nemmeno quanti ne abbia a disposizione effettivamente Kiev, e nemmeno quali siano gli obiettivi che intenda colpire in territorio russo. Secondo Axios, Biden ha autorizzato le forze ucraine a utilizzarli solo per colpire le forze russe e nordcoreane nella regione russa di Kursk, di cui gli ucraini occupano una piccola porzione dall’agosto scorso.
Obiettivo dell’attuale inquilino della Casa Bianca sarebbe quello di dissuadere la Corea del Nord dall’inviare altre truppe in Russia per la guerra contro l’Ucraina.
La Francia e la Gran Bretagna, che hanno fornito missili Scalp e Storm Shadow a Kiev, non si sono ancora pronunciate sul loro uso contro il territorio russo. Mentre il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito che la Germania non fornirà i missili da crociera Taurus, che l’Ucraina richiede da lungo tempo.
Quello di Biden, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, è “un passo avventato e potenzialmente pericoloso”, soprattutto per un motivo. Cioè che, sempre secondo i russi, questi tipi di missili non possono essere impiegati dalle forze di Kiev, ma hanno bisogno dell’intervento di “specialisti militari” dei Paesi occidentali per inserire i dati d’intelligence satellitare necessari per il puntamento. Per questo due mesi fa Putin aveva detto che l’uso di questi vettori contro la Russia significherebbe che i Paesi Nato sono “in guerra con la Russia”. Quanto alle possibili risposte, il presidente aveva ipotizzato che Mosca potrebbe fornire a sua volta missili “nelle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi sensibili a siti di quei Paesi che forniscono armi all’Ucraina”.
Pechino chiede un ‘raffreddamento’
La svolta sui missili ha spinto la Cina a chiedere di “promuovere il raffreddamento della situazione il prima possibile”. Il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha affermato che la soluzione guida è quella “di un cessate il fuoco tempestivo e di una soluzione politica”. Ma in attesa che il presidente eletto americano Donald Trump scopra le carte della sua tanto attesa iniziativa di pace, il portavoce russo Peskov ha messo in chiaro che “l’opzione del congelamento del conflitto lungo la linea di combattimento è a priori inaccettabile” per Mosca. La Russia continua intanto i pesanti bombardamenti su varie regioni ucraine, affermando di prendere di mira siti militari quali le basi aeree e le infrastrutture energetiche che alimentano il complesso industriale della difesa. Gli ucraini, invece, hanno denunciato vittime civili nei due raid missilistici più pesanti delle ultime 24 ore: uno domenica sera a Sumy, nel nord, con un bilancio di 11 morti, di cui due bambini, e 89 feriti. L’altro a Odessa, sul Mar Nero, con 10 morti e 43 feriti a causa della caduta su un quartiere residenziale dei detriti di un missile intercettato.
ESTERO / SVIZZERA
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2024-11-19T08:00:00.0000000Z
2024-11-19T08:00:00.0000000Z
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