Donald Trump – che soffre di una insufficienza venosa cronica alle gambe, si è saputo ieri – intende scrivere a molte nazioni per stabilire un tasso unilaterale generalizzato, forse del 10 o del 15%. “Avremo ben oltre 150 Paesi a cui invieremo un avviso di pagamento”, ha detto ieri il presidente Usa ai giornalisti, secondo quanto riportano media statunitensi, tra cui Wall Street Journal, Politico e Bloomberg. Intanto, la morsa delle purghe trumpiane continua a mietere vittime. L’ultima è la 37enne procuratrice federale di Manhattan Maurene Comey, silurata dopo circa 10 anni di onorato servizio. La figlia di James Comey, l’ex capo dell’Fbi inviso al tycoon, ha indagato su alcuni casi delicati, come quello del pedofilo Epstein. Non le è stata fornita alcuna spiegazione. E lei, come rivela il New York Times, ha lanciato un monito via e-mail ai colleghi: “Se un procuratore di carriera può essere licenziato senza motivo, la paura potrebbe insinuarsi nelle decisioni di chi resta. Non permettete che accada”, ha scritto, definendo la paura “lo strumento di un tiranno, brandito per sopprimere il pensiero indipendente”.