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Nuovo contributo di 23 milioni In arrivo altri 13 bimbi feriti

La Svizzera sostiene il ‘Peace Plan’ degli Stati Uniti

La Svizzera ha deciso di stanziare 23 milioni di franchi per migliorare la situazione umanitaria a Gaza, rispondendo ai bisogni dei bambini, rafforzando le istituzioni palestinesi e promuovendo la stabilità regionale. Una decisione presa dal Consiglio federale in supporto al “Gaza Peace Plan for peace in the Middle East”, presentato dagli Stati Uniti. Questo nuovo contributo si aggiunge ai 127 milioni di franchi già concessi dalla Confederazione a partire da ottobre 2023.

Nonostante il cessate il fuoco, le necessità sul campo restano enormi e “le restrizioni persistenti continuano a limitare l’accesso della popolazione ai beni essenziali”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Ignazio Cassis durante una conferenza stampa a Berna. Per affrontare le esigenze più urgenti, saranno destinati 17,5 milioni di franchi. Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) sosterrà l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) delle Nazioni Unite con 5 milioni per aiuti in settori cruciali come l’approvvigionamento idrico, l’assistenza sanitaria e la costruzione di alloggi. Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) riceverà 4 milioni per garantire l’accesso alle cure mediche, all’acqua e ai beni di prima necessità. La Mezzaluna Rossa Palestinese beneficerà di 2 milioni, tramite la Croce Rossa Svizzera, per potenziare l’assistenza medica d’emergenza. Inoltre, 1 milione di franchi sarà concesso alla Jordan Hashemite Charity Organization per rafforzare il corridoio umanitario giordano e le sue capacità logistiche.

Il Consiglio federale ha deciso di prestare particolare attenzione alla situazione dei bambini nel Territorio palestinese occupato (Tpo), duramente colpiti da oltre due anni di conflitto. A tal fine, saranno stanziati 5,5 milioni di franchi. L’Unicef riceverà 2,5 milioni per sostenere programmi di protezione dei bambini, garantendo loro accesso all’istruzione, all’acqua e al supporto psicosociale, oltre a condizioni igieniche adeguate. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riceverà 2 milioni per l’evacuazione e la cura di pazienti, in particolare bambini gravemente feriti, in collaborazione con la Giordania e vari partner europei. Save the Children otterrà 1 milione per fornire supporto psicosociale, cure mediche e sostegno socioeconomico ai bambini evacuati in Egitto. Il Dfae, in collaborazione con la Fifa, sosterrà un progetto per la realizzazione di dieci mini-campi da calcio entro il 2026, cinque in Israele e cinque nel Tpo, ciascuno con un programma di allenamento per bambini, per creare spazi sicuri e promuovere la coesione sociale.

Interrogato su eventuali contributi futuri, il ministro Cassis ha affermato che “siamo solo all’inizio”. Una volta stabilizzata la situazione dell’armistizio, si valuterà come procedere. Inoltre, il Consiglio federale è stato informato che 13 bambini sono in viaggio verso la Svizzera, ma per ragioni di sicurezza non sono stati forniti dettagli sulla loro destinazione.

Intanto il Dfae manda il conto alla Flottilla

Lo stesso giorno di questi annunci, i membri svizzeri della flottiglia per Gaza – arrestati e imprigionati da Israele in ottobre mentre cercavano di rompere il blocco navale – hanno ricevuto una lettera dal Dfae che domanda loro il rimborso delle prestazioni fornite dalla Confederazione a titolo di protezione consolare e delle spese di emergenza. Stando alla Rts, il Dfae chiede ai cittadini svizzeri spese amministrative e di emergenza comprese fra 300 e 1’047 franchi. Interessati da queste fatture sono in totale 19 partecipanti della “Waves of Freedom” e uno della “Thousand Madleens to Gaza”. Interpellato dall’emittente pubblica, uno degli attivisti che faceva parte del gruppo espulso verso la Turchia ha dichiarato di ritenere la somma incomprensibile perché l’unico intervento consolare di cui ha beneficiato si è riassunto in dieci minuti di visita in carcere.

ESTERO / SVIZZERA

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2025-11-27T08:00:00.0000000Z

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