Stoccaggio scorie, ‘l’ultima parola al popolo’
Destinato a custodire le scorie radioattive per migliaia di anni, e tenuto conto dei pericoli per la popolazione e per l’ambiente, il progetto di un deposito geologico profondo a Stadel, nel Canton Zurigo, dovrebbe essere sottoposto anche al giudizio del popolo. Lo chiede un comitato formato da studiosi e politici, in vista della presentazione martedì prossimo al Consiglio federale da parte della Nagra (Società cooperativa nazionale per l’immagazzinamento delle scorie radioattive) della richiesta di autorizzazione per la costruzione del deposito. Una decisione del Governo e del Parlamento sul progetto, sottoposto per il momento a referendum facoltativo, è prevista per il 2029. “Faremo tutto il possibile per garantire che il popolo svizzero abbia la possibilità di esprimere la propria opinione alle urne”, ha detto il comitato in conferenza stampa. Il motivo? Il progetto impatterà sull’ambiente per un milione di anni. Per il gruppo, su una questione così complessa il popolo dovrebbe avere l’ultima parola. “Abbiamo a che fare, stando alla documentazione, con un sito per scorie nucleari altamente tossiche situato nel mezzo dell’agglomerato urbano di Zurigo, lungo i corridoi di avvicinamento all’aeroporto di Kloten e nelle immediate vicinanze sia del Reno che del confine con la Germania. Una decisione del solo parlamento non è insomma sufficiente”.
SVIZZERA / ESTERO
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2024-11-16T08:00:00.0000000Z
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https://epaper.laregione.ch/article/281530821556516
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