L’acqua scorre e porta con sé un po’ di sollievo
A Blatten il fiume Lonza defluisce ormai sull’intera lunghezza del cono detritico. Il bacino di Ferden torna a riempirsi. L’allerta rimane alta
Ats/sg
Per motivi di sicurezza non è ancora possibile intervenire a Blatten, nella Lötschental, sepolto due giorni fa da un’enorme frana. Le autorità vallesane non vogliono rischiare una sola vita umana. Una persona dispersa è sufficiente, è stato ribadito venerdì in una conferenza stampa a Ferden, circa due chilometri a valle del villaggio ormai cancellato dalla carta. Il divisionario Raynald Droz non ha nascosto la propria frustrazione. Il comandante dell’operazione di soccorso dell’esercito ha spiegato che i suoi uomini sono pronti. A Turtmann, vicino a Gampel, sono state predisposte pompe d’acqua, escavatori, altre attrezzature pesanti per lo sgombero e materiale per l’illuminazione. In servizio nell’area sinistrata vi sono al momento 50 membri della Protezione civile e circa 100 pompieri.
Secondo i primi accertamenti, circa 9 milioni di metri cubi di roccia, fango e ghiaccio sono caduti nella colata detritica staccatasi dal ghiacciaio Birch mercoledì pomeriggio, ha precisato Christian Studer, responsabile dell’ufficio cantonale per i pericoli naturali. Circa un terzo è costituito da ghiaccio. Si può escludere che questo si sciolga rapidamente. E in ogni caso le possibili precipitazioni sono più imprevedibili e rilevanti per la situazione di pericolo. Da ieri l’acqua del lago artificiale formatosi a monte della massa detritica scivola sul materiale franato. Il fiume Lonza si è fatto strada, scavandovi il suo letto. A fine giornata scorreva ormai su tutta la lunghezza (2,5 km) del cono detritico.
Grazie al deflusso di acqua, il rischio per i villaggi di Gampel e di Steg, in pianura, è diminuito, aveva dichiarato nel pomeriggio il consigliere di Stato Stéphane Ganzer. Sebbene si tratti di uno sviluppo positivo, è comunque necessaria la massima cautela. La stessa cautela che aveva imposto, già la scorsa settimana, di aumentare la capacità della diga di Ferden. Il bacino artificiale ieri era completamente vuoto, pronto a ricevere fino a 1,6 milioni di metri cubi di acqua e detriti scaricati dal fiume Lonza.
E l’afflusso di acqua nel bacino è cominciato, ha fatto sapere in serata il governo vallesano. A causa dell’elevato carico di sedimenti, non è più possibile azionare le turbine dell’impianto idroelettrico. Il Consiglio di Stato ha ordinato al gestore della centrale elettrica di Ferden di aprire il sistema di scarico in caso di necessità: in questo modo, se dovesse verificarsi una colata detritica, il lago artificiale potrà continuare a svolgere la sua funzione di contenimento.
In questo modo si vuole consentire all’acqua di continuare a defluire nel fiume. Il centro di comando cantonale analizza costantemente la situazione ed è in contatto con gli Stati maggiori di condotta regionali e col gestore dell’impianto. La popolazione è invitata a seguire scrupolosamente le istruzioni.
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2025-05-31T07:00:00.0000000Z
2025-05-31T07:00:00.0000000Z
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