‘Nessuno era preparato per questa catastrofe’
Insulti e melma accolgono re Felipe e il premier Sánchez
Covate per cinque giorni nella lotta impari contro il fango, la rabbia e l’indignazione degli alluvionati sono esplose domenica a Paiporta: al grido di “assassini”, la gente ha lanciato melma e oggetti contro re Felipe e Letizia, il premier Pedro Sánchez e il governatore della regione di Valencia, Carlos Mazón, in visita al ground zero dell’immane catastrofe che si è abbattuta martedì sulla periferia sud di Valencia. Nel frattempo nuovi allarmi meteo per le piogge torrenziali sul litorale sud di Valencia, riprese nel pomeriggio incessanti, minacciano altre letali ondate nere nei municipi in ginocchio e con la popolazione allo stremo.
‘La gente muore e voi venite adesso’
“Mazón dimision!”, Mazón dimettiti!, hanno gridato anche al governatore di Valencia che la gente non perdona per aver ignorato l’allerta meteo per 12 ore lanciando l’allarme sui cellulari solo alle 20.11 di martedì, a tragedia ormai consumata. La tensione, in crescendo da giorni assieme alla stanchezza e alla frustrazione per i ritardi degli aiuti, è stata mitigata solo dalla mobilitazione di migliaia e migliaia di volontari accorsi da giorni a spalare la melma che ha sommerso il Paese. Ed è esplosa domenica con gli insulti ai monarchi, a Sánchez e allo stesso Mazón, che sono potuti arrivare mentre ai volontari la Regione ha interdetto l’accesso per non intralciare i lavori delle squadre di soccorso. “La gente sta morendo e voi venite adesso!”, ha gridato una donna. “Prendete una pala”, hanno urlato altri, fra lanci di buste colme di fango, bottiglie di plastica e altro. Le forze dell’ordine hanno improvvisato un cordone di sicurezza per isolare i sovrani, protetti anche da agenti a cavallo, mentre la folla continuava a premere minacciosa. Infatti un uomo ha tentato di colpire Sánchez alle spalle con un bastone: è stato allora che le guardie del corpo, delle quali una è risultata ferita alla testa, hanno fatto scattare il protocollo di sicurezza e caricato in tutta fretta il premier sull’auto ufficiale, semidistrutta e con i vetri fracassati a colpi di pale e calci, per evacuarlo.
Fra tumulti e spintoni, re Felipe è invece rimasto per dialogare con i presenti. “Nessuno era preparato per una catastrofe come questa”, ha detto mentre il governatore Mazón ha continuato a seguirlo. Il capo dello Stato e la regina Letizia, anche lei colpita al volto da una palla di fango, hanno fatto appello alla calma, cercando parole di conforto. “Siamo rimasti soli, abbiamo perso tutto. Sapevano della piena del fiume e nessuno ha dato l’allarme”, ha gridato una donna. Letizia, visibilmente commossa, non ha retto la tensione ed è scoppiata in lacrime. Quando la donna le si è avvicinata dicendo “non è per lei signora”, la regina si è sciolta in un abbraccio di solidarietà e sconforto. Poi anche i reali, scortati da polizia e militari, hanno lasciato il posto.
Lo sconforto rischia di trasformarsi in rivolta
La sensazione di abbandono in questi comuni in fila sulla ‘ribera sud’ del Turia è generalizzata, nonostante i 10’000 militari schierati in campo e altrettante forze di sicurezza giunte negli ultimi giorni. E rischia giorno dopo giorno di trasformarsi in rivolta. “Esprimo tutta la solidarietà e riconosco l’angoscia e la sofferenza patite dalle popolazioni”, ha detto Sánchez in una dichiarazione ai cronisti, condannando tuttavia “ogni tipo di violenza” e assicurando che “non distoglierà il governo dal principale obiettivo che in questo momento è salvare vite, recuperare i cadaveri e impegnarci nella ricostruzione”. Bisogna “comprendere la rabbia e la frustrazione delle persone”, gli ha fatto eco Felipe in un video diffuso in serata. Su Paiporta, Chiva, Aldaia, Carcaixent e altri posti intanto è ricominciato incessantemente a piovere. Sindaci e Protezione civile con i megafoni stanno avvisando la popolazione di rifugiarsi nei piani alti degli edifici e di non uscire in strada per nessun motivo, in un incubo che sembra non finire mai.
ESTERO / SVIZZERA
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2024-11-04T08:00:00.0000000Z
2024-11-04T08:00:00.0000000Z
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