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Elvetico accusato di spionaggio trovato morto in prigione

Si sarebbe suicidato. Il Dfae: in contatto con Teheran

Ats/red

Un cittadino svizzero è stato trovato morto giovedì mattina nella prigione di Semnan, in Iran. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che l’uomo si sarebbe suicidato. Secondo Mizan Online, il sito online della magistratura, il detenuto era stato “arrestato dalle agenzie di sicurezza per spionaggio e il suo caso era sotto inchiesta”.

Lo svizzero condivideva la cella con un altro prigioniero al quale ha chiesto di portargli del cibo dalla mensa del carcere, aggiunge Mizan. “Il prigioniero ha sfruttato il tempo in cui è rimasto solo e si è suicidato”, afferma ancora il sito della magistratura, precisando che le autorità carcerarie “sono intervenute immediatamente per salvargli la vita, ma i loro sforzi sono stati vani”. Mizan non fa il nome del prigioniero e non fornisce dettagli sul suo arresto o su come si sarebbe tolto la vita. In un messaggio pubblicato su X, il responsabile della comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), Nicolas Bideau, scrive che “le autorità iraniane hanno informato il Dfae della morte di un cittadino svizzero in prigione. Siamo in contatto con le autorità per chiarire le circostanze del decesso”.

Diversi europei, alcuni dei quali con passaporto iraniano, sono in carcere in Iran. Teheran viene accusata da più parti di detenere stranieri come ostaggi politici. Il regime iraniano nega e di solito giustifica gli arresti con l’accusa di spionaggio. Il numero esatto di europei detenuti in Iran non è noto. Molti di loro hanno condotto a scambi di prigionieri con i governi occidentali, spesso mediati dall’Oman o dal Qatar. Non è andata così, almeno per ora, nel caso che ha visto protagonista la giornalista Cecilia Sala, detenuta a Teheran, liberata e rientrata mercoledì in Italia. Qui la potenziale ‘merce di scambio’ sarebbe Mohammed Abedini, l’iraniano accusato di traffico d’armi arrestato in Italia e del quale gli Stati Uniti sembrano intenzionati a chiedere l’estradizione. I media svizzeri intanto rivelano particolari sulla traiettoria di Abedini. Se ha utilizzato per scopi militari le competenze sviluppate nell’ambito del suo impegno tra il 2019 e il 2022 come collaboratore scientifico in un laboratorio del Politecnico federale di Losanna (Epfl), “è stato a nostra insaputa e, naturalmente, senza il nostro sostegno”, ha dichiarato in forma anonima a ‘24 Heures’ e alla ‘Tribune de Genève’ il suo ex responsabile della ricerca. L’azienda Illumove, che l’ex ricercatore post-dottorando aveva creato nel parco dell’innovazione dell’Epfl, si prefiggeva solo “un uso civile”. La tecnologia sviluppata era destinata a fornire rilevatori di movimento per vari sport, in particolare per le corse dei cavalli. Abedini è accusato di aver fornito componenti elettronici alle Guardie della rivoluzione islamica attraverso la sua società fittizia con sede a Losanna.

SVIZZERA / ESTERO

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2025-01-10T08:00:00.0000000Z

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