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Seconda condanna definitiva per Sarkozy

Un’altra condanna, la seconda definitiva: non c’è pace per Nicolas Sarkozy, l’ex presidente francese rimesso in libertà il 10 novembre scorso dopo tre settimane in carcere. La Cassazione ha infatti respinto l’estremo ricorso dei suoi avvocati contro la condanna a un anno di reclusione per il caso ‘Bygmalion’: con i benefici previsti dalla legge dovrà di fatto scontare sei mesi in libertà vigilata con il braccialetto elettronico. Sarkozy è accusato di aver beneficiato di false fatture che hanno mascherato l’esplosione dei costi della sua campagna elettorale del 2012. “Prendo atto”, ha commentato seccamente l’ex capo dello Stato. I suoi legali fanno sapere però che stanno “riflettendo” con il loro cliente sulla possibilità di ricorrere alla Corte europea per i diritti umani.

Questa seconda condanna rende più pesante la situazione personale di Sarkozy e le sue prospettive giudiziarie: il 25 settembre il tribunale l’ha condannato a 5 anni di carcere per i fondi libici, una pena pesante che il tribunale ha spiegato con la fedina penale già carica dell’imputato. Quei giudici non consideravano il caso Bygmalion, che non aveva ancora avuto la sua evoluzione definitiva. Ora, al processo d’appello sui fondi libici, in programma dal 16 marzo, la Corte d’appello terrà conto di un ulteriore aggravamento del suo passato giudiziario.

ESTERO / SVIZZERA

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2025-11-27T08:00:00.0000000Z

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