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Trump può espellere 530mila migranti

La Corte Suprema consente all’amministrazione Trump di strappare a 530mila migranti il diritto legale di vivere e lavorare temporaneamente negli Stati Uniti. La decisione riguarda i migranti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela. In marzo la Segretaria alla sicurezza interna Kristi Noem ha posto fine a un programma speciale istituito sotto il predecessore di Donald Trump, Joe Biden. Il programma autorizzava i cittadini di questi quattro Paesi a risiedere negli Usa per due anni a causa della situazione dei diritti umani in patria. Un giudice federale di Boston ha sospeso questa decisione il 14 aprile. Ora la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice e sollecitata dalla Casa Bianca, ha revocato la sospensione. Una corte d’appello si pronuncerà nel merito. Trump ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina una priorità assoluta, parlando di “invasione” degli Stati Uniti da parte di “criminali venuti dall’estero” e comunicando ampiamente sulla deportazione degli immigrati. Ma il suo programma di espulsioni di massa è stato ostacolato o frenato da numerose sentenze, anche della Corte Suprema, in particolare sulla base del fatto che le persone prese di mira dovrebbero poter far valere i propri diritti. Il suo governo accusa i giudici ‘recalcitranti’ di “interferire” con le prerogative del potere esecutivo.

SVIZZERA / ESTERO

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2025-05-31T07:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/281552296791153

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