Il Pkk brucia le armi in un gesto simbolico
Le armi utilizzate da oltre 40 anni per combattere contro l’Esercito di Ankara sono state bruciate, accatastate in mezzo a una valle tra le montagne del Kurdistan iracheno, nei pressi di Sulaymaniyya. Il Pkk ha abbandonato la lotta armata, dichiarata contro lo Stato turco nei primi anni ’.
“Al fine di garantire il successo pratico del processo per la pace e una società democratica e di condurre la nostra lotta con metodi politici legali e democratici, distruggiamo volontariamente le nostre armi come gesto di buona volontà e determinazione”, hanno affermato le 15 guerrigliere donne e i 15 militanti uomini che in divisa hanno riposto fucili e mitragliatori in una grande cesta per poi accendere un rogo simbolico, dopo che il Partito dei Lavoratori del Kurdistan aveva già annunciato lo scioglimento nei mesi scorsi con un appello del leader Abdullah Ocalan, imprigionato dal 1999 e condannato all’ergastolo. Le immagini dell’evento, trasmesse da tutti i media turchi, hanno un carattere epocale. Dopo un conflitto decennale che ha portato alla morte di oltre 40mila persone, una delle pagine più dolorose della storia della repubblica di Turchia e del Medio Oriente pare essere stata voltata per sempre.
La cerimonia era stata annunciata da tempo e si inserisce all’interno del processo per risolvere la questione curda in Turchia avviato alla fine del 2024. I prossimi passi saranno la formazione di una commissione parlamentare con rappresentanti di tutti i partiti per vigilare sul processo e l’adozione di misure concrete per affrontare la situazione di migliaia di persone incarcerate in Turchia con l’accusa di legami con il Pkk o di propaganda a favore dell’organizzazione, ritenuta terrorista da Ankara.
ESTERO / SVIZZERA
it-ch
2025-07-12T07:00:00.0000000Z
2025-07-12T07:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281552296877825
Regiopress SA
