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La nemica di Mosca Costa, il ‘ritorno’

Per Kaja Kallas, prima premier donna dell’Estonia, la politica è di casa. Suo padre, Siim Kallas, è stato primo ministro dal 2002 al 2003 e commissario europeo dal 2004 al 2014. La figlia Kaja, classe 1977, studia legge. Nel 2010 inizia la militanza nel Partito Riformista. Classe 1977, scala ben presto il cursus honorum politico estone. Eletta deputata nel 2011, nel 2014 si trasferisce all’Eurocamera, dove serve sino al 2018. Quell’anno vince la corsa per la guida del partito e poi, l’anno dopo, lo porta al 29%, battendo nettamente i Popolari. La premiership arriva nel gennaio del 2021. Con l’invasione russa in Ucraina, Kallas diventa una delle voci più forti a sostegno di Kiev. Non a caso a febbraio da Mosca viene spiccato un mandato di arresto contro di lei per aver rimosso monumenti celebrativi dell’Armata Rossa in Estonia. L’ascesa di Antonio Costa alla presidenza del Consiglio europeo avviene a pochi mesi da un drammatico passo indietro nello scandalo per corruzione che ha travolto il governo portoghese. Con tanto di surreale errore giudiziario (un caso di omonimia con un ministro del suo governo), ammesso dallamagistratura quando la frittata (le sue dimissioni, con lui che si proclama estraneo ai fatti) era già fatta. Socialista, 62 anni, figlio di scrittori e con origini indiane, la sua è una carriera politica spettacolare: ministro di Antonio Guterres, capolista alle elezioni europee nel 2004 e vicepresidente all’Eurocamera all’inizio della sesta legislatura, ministro di José Socrates, primo cittadino di Lisbona, apprezzato premier dal 2015 (maggioranza assoluta conquistata nel 2022). Stimato dagli altri leader dell’Ue, alle ultime elezioni europee – dopo lo scandalo del novembre 2023 – è risultato il grande vincitore, non solo morale.

ESTERO / SVIZZERA

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2024-06-28T07:00:00.0000000Z

2024-06-28T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281560885984074

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