Elon Musk spara a zero su Keir Starmer e sul governo laburista britannico. Stavolta l’uomo più ricco del mondo, designato dal presidente eletto Donald Trump alla guida del dipartimento per la sburocratizzazione in seno all’amministrazione entrante, si è scatenato dal suo profilo X – social media di cui è patron – accusando il primo ministro di Sua Maestà d’essere stato complice nell’asserito insabbiamento iniziale di abusi sessuali perpetrati su bambine e ragazze da gang di pedofili all’interno di comunità di radici asiatiche in Inghilterra del Nord negli anni in cui sir Keir fu procuratore capo del Crown Prosecution Service. “Starmer deve andarsene e dovrà affrontare l’accusa di complicità nel peggior crimine di massa nella storia della Gran Bretagna”, si legge in uno dei tweet pubblicati a raffica dal miliardario sudafricano naturalizzato statunitense: ultimo di una serie di interventi esplosivi quanto provocatori riservati alla scena politica dell’isola (come di altri Paesi alleati). La risposta del governo britannico è stata affidata al ministro della Sanità: con il consiglio al “cittadino americano” Musk – “disinformato” sugli scandali britannici – di occuparsi dei “problemi dell’altra sponda dell’Atlantico”.