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‘Chi ha ricevuto l’e-mail ha acconsentito’

«Sono state mandate nel complesso 25mila e-mail. L’obiettivo non era raggiungere i docenti nello specifico o i dipendenti statali, semplicemente alcuni possessori di un indirizzo edu.ti.ch avevano acconsentito a ricevere delle comunicazioni politiche». Raggiunto dalla ‘ Regione’, spiega così l’informatico – che preferisce rimanere anonimo – come si è occupato dell’invio dell’e-mail di HelvEthica. «Si tratta – prosegue – di liste proposte da delle aziende di marketing che contengono gli indirizzi di persone che a un certo punto hanno accettato di ricevere delle e-mail su un certo tema. Chi ha ricevuto questo messaggio non ha acconsentito di essere raggiunto in particolare da HelvEthica, ma da contenuti simili. Noi come azienda non abbiamo il controllo delle liste che compriamo, ma ci assicuriamo di rispettare la legge in materia di invio di e-mail pubblicitarie. Collaboriamo con molti partiti e candidati, soprattutto con quelli più piccoli i cui comunicati stampa non sono solitamente pubblicati dai media, questo perché crediamo che un elettorato informato delle scelte politiche agisca con una migliore consapevolezza. In tal senso, ci assicuriamo sempre che quanto viene inviato sia conforme alla verità, ovvero che rappresenti correttamente le posizioni, e che ci sia sempre la possibilità di disiscriversi; c’è una differenza importante tra l’e-mail marketing e lo Spam».

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2023-10-04T07:00:00.0000000Z

2023-10-04T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281569475366502

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