Raccolta firme digitale, ma anche tradizionale
La raccolta di firme per iniziative e referendum deve potersi svolgere anche tramite canali digitali. Lo ritiene il Nazionale che lunedì, per 95 voti a 91 (sei astensioni), ha approvato una mozione del ‘senatore’ Benjamin Mühlemann (Plr/Gl), con cui si incarica il governo di creare le basi legali e introdurre i necessari strumenti tecnologici. Rispetto alla versione originale però, accolta dagli Stati, dove ora torna il dossier, il Nazionale ha optato per una modifica: la raccolta di sottoscrizioni dovrà continuare a essere possibile pure in modo tradizionale, e non solo per via digitale.
I deputati hanno anche detto sì a un’altra mozione, del consigliere agli Stati Matthias Michel (Plr/Zg), con cui si chiede – come in altre sei mozioni analoghe, depositate da consiglieri nazionali di vari partiti – un progetto pilota che consenta di utilizzare la futura identità elettronica, prevista per il 2026, nel quadro della digitalizzazione della raccolta firme.
Il tema è molto caldo dopo che nel settembre 2024 sulla stampa sono emersi possibili casi di frodi nella raccolta firme a pagamento.
ESTERO / SVIZZERA
it-ch
2025-06-17T07:00:00.0000000Z
2025-06-17T07:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281569476693867
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