Un servizio sociale per tutta la valle
È l’intenzione della locale Associazione dei comuni, rafforzata dalla mozione approvata a Faido per l’introduzione di figure professionali di prossimità
Via libera da parte del Consiglio comunale di Faido alla mozione interpartitica per l’istituzione di un Servizio sociale comunale. Sia il Municipio, sia la Commissione speciale incaricata di analizzare la proposta, invitavano il plenum a esprimere un voto favorevole. E il Legislativo lo ha fatto, riconoscendo l’esigenza di avere a disposizione sul territorio operatori professionali del settore che possano supportare le persone che si trovano in difficoltà a livello sociale o finanziario. Attualmente la Cancelleria comunale, tramite la Segretaria del controllo abitanti e gli altri funzionari, offre già una parte di questo servizio, che secondo la politica locale va però potenziato.
L’intenzione, ratificata dal Cc, è però quella di andare oltre i confini di Faido, coinvolgendo gli altri enti locali della Leventina con l’obiettivo di creare un servizio intercomunale, sulla base di quanto fatto in Valle di Blenio. In questo senso, le discussioni sono già state avviate dell’Associazione dei comuni leventinesi (Acl) che, come richiesto lo scorso gennaio dalla Commissione speciale del Cc di Faido, ha aderito alla proposta di formare un gruppo di lavoro dopo le elezioni del 6 aprile che andranno a costituire i nuovi Comuni aggregati di Quinto e Giornico. Le discussioni riguarderanno anche i Comuni che già dispongono di tale servizio: Airolo con due mezze giornate alla settimana; Quinto (convenzionato con Airolo); Pollegio e Personico che hanno un accordo intercomunale con Biasca. Nel caso in cui il progetto intercomunale – al quale aderisce anche Spitex – non dovesse andare in porto, il Municipio è invitato a operare autonomamente e procedere alla creazione di un servizio sociale indipendente.
Tutti d’accordo sull’utilità
Nel suo lavoro di approfondimento della mozione, la Commissione speciale ha sentito le opinioni, favorevoli, di diverse figure professionali che operano del settore del sociale. Da parte sua, il presidente dell’Autorità regionale di protezione (Arp) della Tre Valli, Siro Buzzi, ha ribadito “l’enorme importanza” di un servizio sociale comunale, soprattutto nelle regioni periferiche, descrivendo la situazione di una famiglia di Faido trovatasi in una situazione di difficoltà nel 2022: non avendo a disposizione una figura professionale in grado di aiutare questa famiglia, le circostanze si sono aggravate a tal punto di richiedere l’intervento dell’Arp nell’ottobre 2024. Buzzi ha dunque spiegato che un servizio sociale di prossimità “ha il pregio di accompagnare l’utente nella presa delle decisioni e nella gestione delle responsabilità, rispettando la sua autonomia”. Attraverso le misure di protezione dell’Arp, proseguiva Buzzi, questo approccio viene invece meno, “visto che ci si ‘sostituisce’ all’utente, mettendolo di fronte a decisioni già prese e da seguire”.
Anche il personale della Cancelleria comunale che gestisce lo sportello Laps e prestazioni complementari – un incarico prettamente amministrativo –, ha sottolineato in audizione come la competenza di un’assistente sociale professionale permette di dare supporto alle persone che richiedono esplicitamente l’aiuto di tale figura. Riguardo poi ai morosi di cassa malati, un’assistente sociale avrebbe modo di seguire meglio i casi e capire le motivazioni, potendo dedicare più tempo alla ricerca di una soluzione con l’utente stesso. Un punto condiviso dall’Istituto delle assicurazioni sociali.
Dal canto loro, i direttori della Scuola elementare e della Scuola media hanno invece evidenziato come una figura qualificata potrebbe essere uno strumento davvero prezioso, soprattutto per intervenire preventivamente al fine di sostenere gli allievi, e le relative famiglie, di fronte a eventuali problematiche educative, economiche o di adattamento, mentre attualmente raccogliere elementi tangibili per procedere con segnalazioni all’Arp non è sempre semplice, e spesso ci si trova a inoltrare le segnalazioni solo quando la situazione è già critica da tempo.
“Da queste interviste/testimonianze appare chiaro come la presenza di un servizio sociale professionale e di prossimità sia vista come un’opportunità, un investimento e non un costo – si legge nel rapporto finale della Commissione –. Questa scelta è dettata dalla volontà politica di rispondere a un bisogno, di far emergere i disagi nascosti e di intervenire tempestivamente per evitare che le situazioni diventino difficilmente superabili”.
Tra i compiti immaginati dell’operatore sociale, si ritiene importante anche promuovere la collaborazione con le Associazioni presenti sul territorio; gli incontri di rete con gli ospedali, la Casa anziani e Spitex; il supporto agli ospiti della Casa anziani che non ha un servizio sociale al suo interno; la collaborazione con l’Autorità regionale di protezione. Vista la conformazione del territorio di Faido e la presenza di anziani, deve inoltre potersi recare al domicilio delle persone in difficoltà.
BELLINZONA E VALLI
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2025-03-31T07:00:00.0000000Z
2025-03-31T07:00:00.0000000Z
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