laRegione

Il Cdm respinge le istanze di ricusazione contro sé stesso

Il Consiglio della magistratura sulle richieste dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti. Il legale: ‘Decisione sorprendente e inaccettabile, ricorreremo’

A.MA./VDF

Bocciate le richieste dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti nei confronti dell’intero Consiglio della magistratura. Ma la vicenda non si chiude qui: il loro legale prospetta un ricorso.

Caos Tribunale penale cantonale, le istanze di ricusazione presentate dai giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti il 16 settembre nei confronti dell’intero Consiglio della magistratura sono state respinte. Dallo stesso Cdm. Che le ha evase lunedì, rigettandole.

‘Manifestamente inammissibili, nonché infondate e parzialmente tardive’

“Considerato il noto e consolidato principio giurisprudenziale per il quale istanze di ricusazione manifestamente infondate o costituenti un abuso di diritto possono essere decise dal ricusato stesso, il Consiglio della magistratura ha emanato, in data 23 settembre 2024, due decisioni dal contenuto sostanzialmente identico con cui tali istanze di ricusazione sono state giudicate manifestamente inammissibili, nonché infondate nel merito e parzialmente tardive”, si legge nel laconico comunicato del Cdm. Al momento si ignorano le motivazioni, dettagliate, per cui le due istanze di ricusazione sono state respinte. «Una decisione che ritengo sorprendente e inaccettabile. E che pertanto impugneremo», dice, da noi interpellato, il legale dei due giudici, l’avvocato Marco Broggini , che aveva presentato l’istanza di ricusazione

Sullo sfondo il presunto caso di mobbing subìto da una segretaria del Tpc

Come detto, Quadri e Verda Chiocchetti avevano ricusato il Consiglio della magistratura in relazione alla fuga di notizie sull’apertura di un procedimento disciplinare a loro carico. Secondo i due, il Cdm non solo avrebbe violato il segreto d’ufficio ma mostrerebbe anche parzialità e accanimento nei loro confronti. Sullo sfondo, lo ricordiamo, c’è sempre il presunto caso di mobbing subìto da una segretaria del tribunale da parte di una collega, segnalato mesi fa – seguendo le vie di servizio – da Quadri e Verda Chiocchetti alla commissione amministrativa del Tribunale d’appello, di cui il Tpc fa parte. I due giudici avevano riferito peraltro di una situazione di lavoro a loro dire difficile in seno al Tribunale penale da ricondurre ai tre colleghi: il presidente Mauro Ermani, il vice Marco Villa e Amos Pagnamenta.

L’incarto è successivamente finito alla Sru, la Sezione risorse umane dell’Amministrazione cantonale, che ha segnalato Ermani al Consiglio della magistratura. Ermani, Villa e Pagnamenta hanno poi segnalato a loro volta al Cdm Quadri e Verda Chiocchetti. I quali hanno poi denunciato i tre per diffamazione e hanno segnalato Ermani per il possibile reato di pornografia in merito alla foto presa dal web dei due peni giganti di plastica, con una signora seduta in mezzo e la scritta ‘Ufficio penale’, trasmessa via WhatsApp nel febbraio 2023 dal presidente del Tribunale penale cantonale alla segretaria presunta vittima di mobbing.

Secondo il procuratore pubblico straordinario Franco Passini, l’invio di quella foto non configurerebbe il reato di pornografia. Rimane comunque il tema dell’opportunità del gesto. Passini deve invece ancora occuparsi del reato di diffamazione prospettato da Quadri e Verda Chiochetti per il contenuto della segnalazione fatta da Ermani, Villa e Pagnamenta. A questa prima foto ne vanno aggiunte altre tre, sempre inviate da Ermani alla segretaria presunta vittima di mobbing e sempre discutibili. Stavolta segnalate al Consiglio della magistratura e al pp straordinario dalla commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’, le immagini antecedenti a quella del febbraio 2023 ritraggono bambini. Apparentemente nulla di pedopornografico. Il loro invio resta a ogni modo opinabile.

Ma la vicenda non si chiude qui, visto che il legale di Quadri e Verda Chiocchetti ha annunciato ricorso.

PRIMA PAGINA

it-ch

2024-09-25T07:00:00.0000000Z

2024-09-25T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281586656001347

Regiopress SA