L’iniziativa non va giù al Consiglio federale
L’iniziativa sull’alimentazione va respinta, poiché le sue richieste (ad esempio il rafforzamento della sicurezza alimentare o la riduzione dell’impronta ecologica dell’agricoltura e della filiera alimentare) sono irrealizzabili entro i termini da essa indicati. Inoltre, se accolto, il testo avrebbe un impatto considerevole sulla produzione e sul consumo di derrate alimentari in Svizzera. Ne è convinto il Consiglio federale, che mercoledì ha deciso di raccomandare il ‘no’ al Parlamento senza alcun controprogetto. Ciò vale in particolare per l’aumento del grado di autoapprovvigionamento netto dal 46% al 70% nel giro di dieci anni. Un riorientamento in tal senso del sistema alimentare svizzero sarebbe possibile solo se lo Stato intervenisse in modo massiccio a livello di produzione e di consumo di alimenti, ha spiegato in una conferenza stampa a Berna il ministro dell’Economia, l’agricoltore-viticoltore Guy Parmelin (Udc). Sulla base di un mandato del Parlamento, il Governo elaborerà un progetto di legge sull’evoluzione della politica agricola dopo il 2030 e avvierà una consultazione in merito presumibilmente nel secondo semestre del 2026. Vi inserirà tra l’altro elementi importanti dell’iniziativa, fissando obiettivi raggiungibili e un calendario realistico, ha sottolineato il consigliere federale.
SVIZZERA / ESTERO
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2024-11-14T08:00:00.0000000Z
2024-11-14T08:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281586656127089
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