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Quadri vs Farinelli

Per Lorenzo Quadri( Lega) le annunciate modifiche dell’ordinanza sono solo «il più recente capitolo di una lunga serie di smantellamenti e chiusure di uffici postali». «Allentamento dei criteri sulla puntualità, mancato recapito a domicilio per un 3% di economie domestiche: non è irrilevante ciò che propone il Consiglio federale! Tanto più che sappiamo cosa arriverà all’orizzonte 2028: come la chiusura di altri 170 uffici postali, di cui una ventina in Ticino». Per il deputato leghista i termini della questione andrebbero invertiti: «Il Consiglio federale non può dire: ‘Prima smantelliamo, poi – una volta effettuati i tagli – definiamo cosa dev’essere il servizio universale’. È come se dicesse: ‘Prima lasciamo uscire i buoi dalla stalla, poi vediamo se è il caso di chiudere il recinto’. Non è così che può funzionare». Sulla qualità del servizio offerto nelle agenzie postali, Quadri ha le sue riserve: «Tante operazioni non si possono fare, come i pagamenti in contanti; i prelievi inoltre sono limitati, per i pacchi ci sono limiti di peso. Le prestazioni sono limitate, e il segreto postale non sempre è garantito».

Alex Farinelli la vede in altro modo. Il consigliere nazionale del Plr non condivide le critiche di chi giudica di seconda classe il servizio nelle agenzie postali rispetto ai classici uffici: «Le prestazioni sono in parte diverse, sì. Ma nel complesso il servizio è altrettanto buono: penso agli orari d’apertura più ampi, ma anche al fatto che gli introiti delle attività postali consentono a piccoli negozi nelle valli e in località periferiche di restare aperti». Alla ‘Regione’ l’ex sindaco di Comano dice di ritenere «più che comprensibile» la volontà della maggioranza del Nazionale di «mandare un segnale» su una questione «altamente emotiva». Anche perché «le modalità di comunicazione della Posta sono, per così dire, discutibili». Farinelli ricorda però qual è «il problema di fondo»: «La Posta si regge sulle sue gambe, si adegua alle realtà mutevoli del mercato: è un’azienda sana dal punto di vista finanziario, efficiente nei servizi che eroga. Se ora la si blocca, il rischio è che tra un po’ i suoi servizi non saranno più quelli che la popolazione si aspetta. Se poi continuerà ad accumulare deficit di centinaia di milioni di franchi sulla rete postale, questi soldi bisognerà pure andarli a trovare da qualche parte».

SVIZZERA

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2024-09-11T07:00:00.0000000Z

2024-09-11T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281590950939620

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