Scintille fra Dt e Autolinee Bleniesi
Un’interrogazione segnala la decisione dipartimentale di tagliare tre membri di Cda favorevoli al ricorso contro la concessione data ad AutoPostale Grigioni
La concessione per il trasporto pubblico estivo fra Biasca e Disentis in bus ha innescato una faida fra società di trasporto con tanto di ricorso, intervento dipartimentale, pressioni, teste tagliate e poi sostituite. È quanto emerge da un’interrogazione dei granconsiglieri bleniesi Alessio Ghisla (primo firmatario), Lea Ferrari e Alex Gianella che chiedono lumi al Consiglio di Stato su quanto avrebbe combinato il Dipartimento del territorio diretto da Claudio Zali. Tema del contendere la nuova tratta di trasporto pubblico che a partire da quest’anno, fra metà giugno e metà ottobre, collegherà in bus le due località via Lucomagno, sette giorni su sette, con quattro coppie di corse giornaliere. Stando ai deputati gli accordi delineati in un primo tempo, favorevoli alle Autolinee Bleniesi, non sono poi stati confermati e il ricorso quindi interposto dalla Sa con sede a Biasca contro la concessione affidata dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) ad AutoPostale Grigioni sarebbe risultato indigesto al Dipartimento del territorio, tanto da indurlo a intervenire duramente per farlo ritirare.
Una Sa a maggioranza pubblica
Autolinee Bleniesi Sa, attiva dal 1973, ha una natura para-pubblica detenendo il Cantone Ticino il 55% del capitale e nominando quattro membri su sette del Consiglio di amministrazione. “Il loro compito – sottolineano gli interroganti – è delineare con la direzione la strategia aziendale e garantire una sostenibilità a lungo termine, tutelando al contempo gli interessi del Cantone”. E infatti l’azienda sin dai suoi albori detiene la concessione unica per il trasporto pubblico in Val di Blenio “svolgendo ininterrottamente la propria attività con competenza e puntualità”. Nel corso dei decenni “ha dimostrato una forte capacità di adattamento ai cambiamenti rinnovando la flotta, ottimizzando i servizi e garantendo standard qualitativi elevati. Ha anche saputo sviluppare una struttura economico-organizzativa solida assicurando al contempo l’economicità delle prestazioni”. Tant’è che nel 2023 l’Uft le ha rinnovato la concessione decennale “riconoscendone il ruolo centrale nella rete di trasporto regionale”. Sue anche le tratte Biasca-Olivone e Olivone-Lucomagno, mentre la Disentis-Lucomagno è di AutoPostale Grigioni. In questo contesto s’inserisce il nuovo servizio estivo Biasca-Disentis le cui quattro coppie di corse (due in partenza la mattina e due il pomeriggio da entrambe le località) dal prossimo giugno non si aggiungeranno alle corse locali già esistenti ma andranno a occuparle. E siccome la concessione è stata affidata ad AutoPostale Grigioni, ciò comporterà meno lavoro e introiti per le Autolinee Bleniesi.
Il ripensamento
A monte di tutto ciò, rimarcano i deputati, vi è stata una pianificazione della nuova linea cui la società ticinese “ha partecipato attivamente in collaborazione con i due Cantoni e AutoPostale”. In particolare “ha contribuito a definire l’orario 2025 e ha presentato un’offerta per l’esercizio della linea dichiarandosi disponibile a una gestione congiunta”. Fin qui tutto bene, anche perché “in un primo contatto AutoPostale Grigioni si era dichiarata favorevole ad affidare la tratta alle Autolinee Bleniesi e a esercitare quale subappaltata”. Il tutto ufficializzato “nella risoluzione governativa 441 del 31 gennaio 2024 con la quale il Cantone Ticino confermava questa impostazione, consolidando il campo di lavoro dell’azienda bleniese”. Ma poi, come detto, entro il 30 settembre 2024 “anche AutoPostale Grigioni ha richiesto la concessione, poi confermata dall’Uft nel dicembre scorso”.
‘A rischio la sostenibilità aziendale’
Il cambio di scenario ha portato il Cda di Autolinee Bleniesi a inoltrare ricorso al Taf ritenendo che la modifica “finirà per generare sovrapposizioni con la concessione storica Biasca-Olivone-Lucomagno e mettere a rischio la sostenibilità dell’azienda, che aveva pianificato i propri investimenti sulla base delle concessioni attribuitele nel 2023” e nei decenni precedenti. Perciò il Cda, con una decisione adottata sei a uno, ha ricorso al Taf. Ma ben presto “i rappresentanti cantonali nel Cda sono stati messi sotto pressione dal Dipartimento del territorio, con la minaccia di sostituzione anticipata qualora non avessero ritirato l’azione legale. Tale intervento ha sollevato gravi dubbi sulla separazione dei ruoli tra Cantone azionista, regolatore e committente”.
I nuovi sono Züger, Pettinari e Bignasca
Ma dubbi o non dubbi il Dt ha tirato dritto e settimana scorsa “sono stati esonerati con effetto immediato i tre membri del Cda nominati dal Cantone e contrari al ritiro del ricorso”. Si tratta di Ivo Gianora, Jörn Paglia e Maria Pia Steiner Birnstiel. Al loro posto figurano ora l’ingegnere e già portiere di hockey Simon Züger, il già direttore della Divisione costruzioni al Dt Giovanni Pettinari e la cavista Lorenza Bignasca. “Sui quali non vi è alcun dubbio riguardo alla posizione sul ricorso”. Così facendo, sottolineano i deputati, “il Dt intende forzare il ritiro del ricorso contando su una maggioranza all’interno del Cda. Impedendo così che la giustizia faccia il suo corso e che una sentenza fornisca una risposta imparziale”. Una situazione che Ghisla e colleghi chiedono dunque al governo di chiarire, temendo ripercussioni finanziarie sulle Autolinee Bleniesi e anche tagli occupazionali. “Quale interesse ha il CdS a interferire con un legittimo ricorso giudiziario presentato da una società partecipata, nel pieno rispetto del diritto e della propria autonomia? Quale timore ha il governo nell’attendere la sentenza del ricorso, considerando che lo stesso è indirizzato al Taf e coinvolge AutoPostale Grigioni e in nessun modo il Cantone Ticino? Ritiene corretto sostituire anticipatamente i membri del Cda in rappresentanza del Cantone Ticino solo perché hanno tutelato gli interessi pubblici nel rispetto di una concorrenza leale e dell’efficienza nell’uso delle risorse economiche cantonali? Non ritiene il governo di creare un pericoloso precedente, alterando in corso d’opera le regole di concessione, con il rischio di compromettere la capacità di pianificazione e investimento delle aziende di trasporto pubblico, minando così la fiducia nel sistema?”.
BELLINZONA E VALLI
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2025-04-10T07:00:00.0000000Z
2025-04-10T07:00:00.0000000Z
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