‘Fondamentale collaborare con le aziende del territorio’
Presentate sfide e attività di Inserimento Svizzera
Di Vittoria De Feo
«L’integrazione professionale non è una questione di nicchia, è un tema strutturale che tocca il cuore del nostro sistema sociale ed economico. Includere non è un gesto di solidarietà, è un investimento nel capitale umano, nella coesione sociale e nella sostenibilità del nostro mercato del lavoro». È in questi termini che si esprime Giorgio Fonio, dallo scorso 2 aprile nuovo presidente di Inserimento Svizzera, l’associazione mantello che ha lo scopo di promuovere l’integrazione sociale e professionale delle persone in cerca di lavoro. Ieri a Bellinzona sono stati presentati obiettivi, sfide e attività dell’associazione sul piano nazionale e cantonale. Al centro dell’operato di Inserimento svizzera le persone disoccupate, in assistenza, in invalidità o migranti.
‘Persone non numeri’
Fonio, primo ticinese a ricoprire questa carica, immagina «una Svizzera in cui ogni persona abbia davvero la possibilità di ritrovare il proprio posto nel mondo del lavoro. Una Svizzera in cui la partecipazione professionale non sia un privilegio, ma un diritto concreto anche per chi ha vissuto momenti di fragilità, per chi ha dovuto interrompere il proprio percorso a causa di una malattia, per chi dopo mesi o anni di disoccupazione desidera anche solo una nuova opportunità». È da questa visione che nasce e si sviluppa l’impegno di Inserimento Svizzera con cui collaborano circa 250 associazioni e fondazioni che ogni anno, afferma il neo nominato presidente, «aiutano decine di migliaia di persone. Dietro questi numeri – evidenzia però – ci sono soprattutto delle persone con la ‘P’ maiuscola, ognuna con la propria storia». Da qui la sfida collettiva che si propone di affrontare l’associazione: «Costruire una società che non si limiti a proteggere, ma che offra a chi ne ha bisogno strumenti reali per ripartire». Cruciale quindi «un contesto normativo, finanziario e culturale favorevole». E osserva: «Non è un caso se ci troviamo a Bellinzona. Per come è strutturato il mercato del lavoro ticinese le fragilità che toccano alcune fasce della nostra popolazione, come i giovani o gli over 50, sono elementi che meritano un forte impegno». Dello stesso avviso Alessandro Lucchini, presidente della sezione ticinese di Inserimento Svizzera, attiva dal 2017 e che riunisce 14 enti: «Sappiamo che il Ticino presenta una situazione socioeconomica ‘particolare’». In merito, constata, «al Sud delle Alpi c’è un’elevata domanda di misure di sostegno all’inserimento professionale». Domanda, prosegue, che «si accompagna a una necessità sempre più urgente di disporre di strumenti realmente efficaci e capaci di rispondere in modo concreto alle esigenze». A preoccupare Lucchini, «il divario sempre maggiore tra le fragilità delle persone escluse dal mercato del lavoro e le richieste sempre più esigenti di un mercato del lavoro estremamente competitivo». E mette in guardia: «Gli strumenti che come associazioni forniamo a chi è senza impiego da soli non bastano. È fondamentale portare avanti con le aziende del territorio un dialogo che permetta di dare a queste persone opportunità concrete».
Gli fa eco Edo Carrasco, membro del comitato di Inserimento Svizzera. «Cosa significa fare inserimento? Vuol dire recuperare le competenze di base, ma anche tutte le altre necessarie per entrare nel mondo del lavoro, come per esempio quelle relazionali». E aggiunge: «Anche le aziende in Ticino sono sotto pressione. È anche per questo che abbiamo talvolta difficoltà a trovare disponibilità dal mondo economico. Purtroppo questa situazione fa sì che in Ticino manchino opportunità per entrare nel mondo del lavoro». Sull’importanza di collaborare con le aziende per permettere l’inserimento professionale insiste anche Fonio: «La situazione attuale è positiva, ma è necessario che il dialogo con il mercato del lavoro continui a essere costante. Una riduzione di queste relazioni sarebbe problematica», avverte.
Oltre ai rappresentanti di diverse associazioni che in Ticino aiutano le persone non occupate, alla presentazione ha partecipato anche il nuovo coordinatore nazionale Sepala Megert: «Al centro della nostra azione c’è la qualità necessaria per valorizzare il lavoro di inserimento. Per creare delle buone condizioni quadro come Inserimento Svizzera ci impegniamo politicamente attraverso scambi istituzionali anche con l’Amministrazione federale».
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2025-04-15T07:00:00.0000000Z
2025-04-15T07:00:00.0000000Z
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