laRegione

Adozioni internazionali, il divieto va ridiscusso

La decisione del Consiglio federale di vietare le adozioni internazionali, una decisione contro la quale si sono mobilitate diverse associazioni della società civile anche in Ticino, non piace al Parlamento. Il Consiglio degli Stati ha tacitamente approvato, in forma modificata, una mozione del Nazionale che chiede all’esecutivo di ritornare sui suoi passi. All’origine dell’atto parlamentare – che ha suscitato un ampio dibattito e diverse critiche da parte delle associazioni attive nel settore e dei genitori adottivi – vi è la decisione del Consiglio federale del 29 gennaio di incaricare il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) di elaborare un progetto preliminare di legge volto a introdurre il divieto di adozioni all’estero. Condividendo le argomentazioni del Nazionale, gli Stati hanno a loro volta approvato la mozione, ma con qualche modifica.

La proposta del Consiglio nazionale limita infatti in modo eccessivo il margine d’azione del governo nella fase attuale del processo legislativo, ha sostenuto Isabelle Chassot (Centro/Fr) a nome della commissione. La mozione, ha proseguito la deputata friburghese, “alimenta una certa sfiducia nei confronti del funzionamento delle istituzioni imponendo all’esecutivo di fare una proposta nel quadro di una consultazione”.

Più margine di manovra al Consiglio federale

La nuova versione della mozione adottata ieri lascia maggiore margine di manovra al Consiglio federale. L’atto parlamentare chiede allo stesso esecutivo federale di porre in consultazione una revisione dell’adozione internazionale che comprenda i due scenari elaborati dal gruppo di esperti presentati nel mese di giugno dello scorso anno. La prima variante corrisponde alla volontà iniziale del governo di cessare le adozioni internazionali. La seconda prevede invece una riduzione dei Paesi interessati, nonché il coinvolgimento dei Cantoni e degli intermediari del settore. Nei due casi le procedure di adozione in corso non devono essere toccate dalla riforma in discussione.

CANTONE

it-ch

2025-12-11T08:00:00.0000000Z

2025-12-11T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281595246858037

Regiopress SA