Ipct, referendum obbligatorio applicabile
Il messaggio governativo concernente le misure di compensazione proposte per attenuare gli effetti sulle future pensioni degli affiliati all’Ipct, l’Istituto di previdenza del Cantone Ticino, in seguito alla riduzione del tasso di conversione decisa dallo stesso istituto, soggiace al referendum finanziario obbligatorio. È la conclusione cui è giunto il consulente giuridico del Gran Consiglio Di Bartolomeo, al quale la commissione parlamentare della Gestione si era rivolta per un parere. Per sciogliere un nodo non da poco. Dunque, se il Gran Consiglio darà luce verde al disegno di legge contenuto nel messaggio e nel recente rapporto della maggioranza della Gestione favorevole alle misure prospettate, scatteranno le disposizioni sul referendum finanziario obbligatorio. Quest’ultimo è previsto dalla Costituzione cantonale all’articolo 42a: “Immediatamente dopo il voto finale su un atto comportante una spesa unica superiore a fr. 30’000’000 o una spesa annua superiore a fr. 6’000’000.- per almeno quattro anni, il Gran Consiglio, con un terzo favorevole dei presenti e con un minimo di 25 deputati, vota la referendabilità obbligatoria della spesa. La legge ne disciplina le modalità”. La legge è quella sulla gestione e sul controllo finanziario dello Stato, la Lgf, il cui articolo 5 al capoverso 4 riproduce la norma costituzionale. Insomma, se in parlamento ci saranno i numeri indicati, la parola sul dossier passerà ai cittadini.
CANTONE
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2023-10-04T07:00:00.0000000Z
2023-10-04T07:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281603835104870
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