DaRe migliorerà l’offerta collaborando
L’associazione che si occupa di accoglienza verrà gestita da un comitato esecutivo. L’auspicio è intensificare le relazioni con altre realtà simili presenti sul territorio
Di Katiuscia Cidali
L’associazione ‘DaRe - Diritto a restare’ di Bellinzona cambia forma ma non sostanza. Dopo nove anni la direttrice e cofondatrice Lara Robbiani (specialista della migrazione) nelle scorse settimane ha lasciato la carica per intraprendere nuove sfide personali e professionali. Nel corso dell’assemblea dell’11 giugno il comitato ha deciso di non nominare una nuova direttrice ma di prevedere un altro tipo di gestione: «Piacendoci l’idea di un’organizzazione più ‘orizzontale’, abbiamo optato per un comitato esecutivo con funzione direttiva, che sarà coordinato dalla già vicedirettrice Vanessa Mauri», spiega alla redazione la presidente Martina Malacrida Nembrini.
Cosa implica esattamente questo cambiamento di gestione della struttura che si occupa di accoglienza, di persone con un passato migratorio, ma anche domiciliati che vivono in una situazione di difficoltà? L’intero comitato – spiega Malacrida Nembrini – avrà dei ruoli di primo piano: «In questo modo ogni membro potrà mettere a disposizione le proprie capacità, sarà quindi una direzione coordinata a più teste». I compiti saranno suddivisi per competenze, mentre le attività e i progetti proposti resteranno gli stessi, quelli già collaudati da tempo. «A fine anno faremo delle valutazioni per capire quale direzione intraprendere in futuro, se orientarci verso qualcosa di specifico e in cosa investire le nostre energie».
Unire le forze per una presenza capillare
Un auspicio della presidente è che si collabori maggiormente con le realtà del territorio attive nell’ambito dell’integrazione: «Riteniamo sia importante essere complementari e lavorare in sinergia per migliorare ciò che si propone ai cittadini». In particolare, DaRe vorrebbe intensificare le relazioni con la Cooperativa Baobab e il centro di socializzazione interculturale Scuola Daro, entrambi molto attivi e apprezzati sul territorio in materia di integrazione. «Ritengo sia interessante ragionare insieme, condividere e capire come essere complementari per avere più forza. Nell’arco degli anni l’associazione DaRe ha fatto tantissimo, ma non è riuscita a mettersi sufficientemente in rete con le altre realtà presenti nella regione; in futuro speriamo di riuscire a farlo».
Un centro per l’integrazione
DaRe ha sede in via Belsoggiorno a Ravecchia, in un grande edificio di proprietà comunale che da molti anni ormai non ospita più le classi scolastiche e che dal 2016 accoglie appunto l’associazione. Composto da tre piani più una cantina, lo stabile necessita di un importante e oneroso intervento di ristrutturazione. In effetti il Municipio ha recentemente avviato approfondimenti riguardo alla possibilità di inserirvi un Centro sociale-culturale e integrazione. Negli scorsi mesi gli uffici cittadini preposti hanno sottoposto un questionario agli attori principali attivi nell’ambito dell’integrazione per capire se vi è interesse verso una struttura di questo tipo. «Vediamo di buon occhio l’iniziativa, è qualcosa in cui crediamo e riteniamo che unire le forze con altre associazioni sia positivo e importante», conclude Martina Malacrida Nembrini.
Sartoria, corsi di lingue e non solo
Casa DaRe è conosciuta soprattutto per la distribuzione di abiti, ma l’associazione propone molte altre attività. Offre anche giochi, libri e cibo proveniente da Tavolino magico. Propone un infopoint per le questioni legali, amministrative e di vita pratica, un angolo dei compiti di scuola per bambini e ragazzi, una parrucchiera è disponibile per tagliare i capelli, vi sono poi lezioni di lingua e cultura in tigrino, arabo e farsi (in modo da non perdere le varie culture di provenienza) e chiaramente di italiano, momenti per fare lavoretti e altri eventi puntuali. DaRe ha pure creato una squadra di calcio con l’associazione ucraina ‘Il sole’ che partecipa regolarmente a tornei contro il razzismo. La gestione e le attività di Casa DaRe vengono sostenute da finanziamenti pubblici e privati, tuttavia l’associazione è sempre alla ricerca di sostegno da parte di privati.
BELLINZONA E VALLI
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