La popolazione dice no al trasloco dell’Infopoint
Con il 70% di no la popolazione ha bocciato la concessione di un credito di 270mila franchi per costruire una nuova ala nel Centro Poli dove ospitarlo
Di Katiuscia Cidali
Sonora bocciatura alle urne (70 per cento di voti contrari) al credito di 270mila franchi per costruire una nuova ala nel Centro Poli dove ospitare lo sportello turistico.
L’Infopoint rimane nella sua sede attuale nel cuore del paese. La popolazione del Comune di Blenio ha espresso un chiaro no ieri in votazione popolare. Con il 70 per cento di voti contrari (574 preferenze), contro 245 favorevoli, ha quindi bocciato sonoramente il principio di centralizzazione dell’offerta turistica e la concessione di un credito di 270mila franchi per la costruzione di una nuova ala nel Centro Poli destinata a ospitare l’Infopoint Otr, interventi di riqualifica e segnaletica stradali. La partecipazione al voto è stata del 55,7% (840 i votanti, 15 schede bianche, 6 quelle nulle). «La democrazia ha parlato: prendiamo atto del risultato e l’ufficio turistico resta quindi nella sua attuale sede. Il Comune ha comunque altri interessanti progetti che porteremo avanti», dichiara la sindaca
Claudia Boschetti Straub interpellata dalla ‘Regione’.
‘Abbiamo rimesso il campanile al centro del villaggio’
«Ero ottimista, mi aspettavo un no, ma non così netto», commenta soddisfatto Marcello Monighetti, ex sindaco e portavoce dei referendisti. «Vogliamo ringraziare chi ci ha sostenuto, le 427 persone che hanno sottoscritto il referendum e i votanti», tiene a sottolineare. «La popolazione del Comune di Blenio ha rimesso il campanile al centro del villaggio. L’obiettivo dichiarato era spostare il baricentro del comune, centralizzando l’offerta turistica al Centro Poli; ma i cittadini non hanno condiviso questa visione. Il concetto stesso di ‘centralizzazione’ non è piaciuto e la popolazione ha reagito con decisione», aggiunge. «Da notare che ora l’Infopoint è situato sulla strada cantonale ed è ben visibile. È in una zona strategica anche perché a breve verrà risanato l’Albergo Olivone & Posta, mentre a pochi metri, nella casa patriziale, proprio l’altro giorno ha aperto il nuovo negozio ‘Alimentari a Rivöi’».
Analizzando il risultato, Monighetti ritiene che si sia trattato di «un voto di protesta sull’operato del Municipio e del gruppo strategico incaricato dello studio di progetti turistici. Questa strategia non ha portato i risultati sperati e l’esito lo conferma: l’Esecutivo dovrà riflettere seriamente e rivedere la propria linea in ambito turistico. Lo stesso vale per i servizi destinati alla popolazione dei cinque quartieri di Blenio, perché è probabile che Aquila, Campo Blenio, Ghirone e Torre si siano sentiti trascurati». In una presa di posizione inviata alla redazione, Denis Vanbianchi, consigliere comunale Blenio 2016, nonché direttore degli impianti turistici di Campo Blenio e presidente del Patriziato generale di Olivone, Campo e Largario, esprime alcune considerazioni riguardo all’esito della votazione. «È un voto di consapevolezza: così com’era stato presentato, il progetto non andava bene. Era una proposta troppo affrettata», premette. «Olivone (e tutto il comune di Blenio) è un paese accogliente e attraente, con ancora un buon potenziale di sviluppo», evidenzia. Uno dei fattori fondamentali per migliorare l’accoglienza è, secondo Vanbianchi, disporre di una vera e propria piazza. A Olivone, sostiene, oggi non è così, la Piazza d’Armi si presenta come spoglia, con edifici fatiscenti, parcheggi migliorabili e priva di un vero decoro urbano. Nel mese di giugno – ricorda – è stata presentata un’interpellanza, sottoscritta da consiglieri comunali appartenenti a tutti i gruppi, che invitava il Municipio a valorizzare la Piazza d’Armi con vari interventi. «È proprio in questo contesto che si potrebbe pensare all’ubicazione di un nuovo Infopoint in piazza: uno spazio che dovrebbe essere vivibile, un luogo di incontro, un punto in cui fornire informazioni ai turisti e a tutti coloro che desiderano scoprire la nostra splendida regione».
Raccolte 427 firme con il referendum
Avevano raccolto 427 firme (un numero che corrisponde a circa un terzo degli aventi diritto di voto) i promotori del referendum contrario al credito di 270mila franchi, stanziato il 2 giugno dal Consiglio comunale di Blenio, per la realizzazione ex novo dell’Infopoint Blenio (gestito dall’Organizzazione turistica regionale). I referendisti, ricordiamo, contestavano l’opportunità di investire risorse pubbliche e ritenevano che l’Infopoint andasse mantenuto dov’è attualmente, sempre a Olivone. Un luogo insomma ritenuto più consono rispetto al Centro Poli, discosto rispetto alla via di transito del Lucomagno, sebbene molto ben frequentato in questi primi mesi di esercizio.
L’adesione del Legislativo al credito – proposto dal Municipio sulla base di indicazioni scaturite da un gruppo strategico – non era stata unanime: 19 i sì, 8 i no e due gli astenuti, segno di un marcato scetticismo. Secondo i referendisti il turismo non va isolato e concentrato in un incantevole angolo di Olivone. Semmai preferibile, sostenevano, sarebbe lo sviluppo di un “progetto in grado di inglobare il vero nucleo del villaggio, attraverso la trasformazione della Piazza d’Armi dove sono presenti posteggi, Denner, panetteria, edicola e bar/ristorante in una vera piazza pedonale, con la creazione di nuovi accessi e nuovi stalli per veicoli, il tutto a favore anche dei cittadini residenti. L’obiettivo dei referendisti e della parte minoritaria in Consiglio comunale è dunque indurre le autorità locali a far sì che il visitatore trovi una regione accogliente, ricca di attività e con armonia urbanistica: valorizzare l’insieme evitando di concentrare i servizi in un unico punto. Ritenuto essenziale sviluppare un concetto coerente e integrato di pianificazione turistica e urbanistica.
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