Eletti giudici d’appello Capella e a sorpresa Frequin Taminelli
Successione Item, il Gran Consiglio elegge Capella (Centro). Nomina invece Frequin Taminelli (Lega) per il dopo Roggero-Will: bocciato Balerna (Plr)
Di Andrea Manna
Per la successione di Item e Roggero-Will alla Carp il Gran Consiglio nomina il sostituto pg in quota Centro e, sconfessando la commissione, la candidata di area leghista. Bocciato Balerna (Plr).
Sembrava che i giochi fossero già fatti riguardo all’elezione di due giudici ordinari per il dopo Rosa Item e Giovanna Roggero-Will alla Carp, la Corte d’appello e di revisione penale, la più alta autorità giudiziaria cantonale in campo penale. E ieri per una parte del lungo pomeriggio parlamentare è stato così. Chiamato in prima battuta a designare il o la subentrante di Item, il Gran Consiglio ha nominato al primo turno – con 45 voti (la maggioranza assoluta era di 43) – Moreno Capella giudice d’Appello. In quota Centro Item, della stessa area politica Capella, che oggi è sostituto procuratore generale, responsabile della sezione di magistrati inquirenti che indaga sui reati cosiddetti di polizia, ovvero su tutti gli illeciti che non sono di natura finanziaria. Scegliendo Capella, il plenum ha così seguito le indicazioni della commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’. Per la successione di Rosa Item c’erano altri due candidati rimasti in corsa: Andrea Balerna, anch’egli sost pg, in quota Plr, e Manuela Frequin Taminelli, avvocata, nonché giudice supplente della Carp. Hanno racimolato rispettivamente 7 e 25 voti. Per la cronaca: 85 le schede distribuite, 84 quelle rientrate, cinque le schede bianche, due quelle nulle.
Il colpo di scena
Giochi fatti? La sorpresa è arrivata con l’elezione del subentrante – anzi, della subentrante – di RoggeroWill, presidente della Corte d’appello e revisione penale, che con la collega giudice Item lascerà a fine anno la magistratura per la pensione. Il parlamento ha nominato Manuela Frequin Taminelli. E stavolta ha sconfessato la maggioranza della ‘Giustizia e diritti’, che proponeva al plenum la designazione di Balerna. Frequin Taminelli ha ottenuto 43 voti, Balerna 41. Due soli voti di scarto, che in questo caso hanno però fatto una grande differenza. L’elezione è stata decretata al secondo turno, non avendo né Balerna né Frequin Taminelli raggiunto la maggioranza assoluta al primo scrutinio: avevano ottenuto rispettivamente 39 e 36 voti. Al nuovo giro, il colpo di scena. Il sorpasso/ribaltone ha smentito la maggioranza della ‘Giustizia e diritti’ e di riflesso le previsioni, che davano per eletto Balerna, anche se la sua candidatura non aveva fatto l’unanimità in commissione. Fra quelli che non avevano firmato il relativo rapporto, i socialisti.
Pasticcio, con schiaffo, in casa liberale radicale
Ora, se si ragiona col manuale Cencelli – in altre parole se si considera (al netto delle competenze degli aspiranti magistrati in generale) la spartizione partitica dei posti (anche) in magistratura – l’elezione di Frequin Taminelli, o la mancata elezione di Balerna, suona per il Plr come uno schiaffo. Anche dopo questa tornata di nomine non ha un giudice ordinario di area alla Corte di appello e di revisione penale. Visto come sono andate le cose, il partito ha pasticciato, sbagliando strategie e calcoli. Il sostegno del gruppo parlamentare alla candidatura di Balerna ha/avrebbe portato Chiara Borelli, pure lei in quota Plr, procuratrice pubblica di lunga e provata esperienza, a ritirare la candidatura. E, come da noi riferito qualche settimana fa, non solo per la Carp, ma anche per la carica di giudice del Tribunale penale cantonale, dove occorre completare la squadra (cinque magistrati ordinari) in seguito alla destituzione di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti in relazione al cosiddetto caos Tpc.
Già, il Tribunale penale
Il Tribunale penale cantonale appunto. Fra i candidati vi sarebbe Andrea Balerna, il che confermerebbe la sua ferma intenzione di passare alla giudicante. È che Balerna è anche membro del Consiglio della magistratura, di quello stesso Cdm che ha pronunciato la destituzione di Quadri e Verda Chiocchetti. La sua candidatura, ci domandiamo, non pone/porrebbe una questione di opportunità?
A proposito del manuale Cencelli
Dei tre giudici ordinari della Carp almeno uno sarà di sesso femminile. Cioè Manuela Frequin Taminelli. Se poi riprendiamo in mano il Cencelli, la Corte di appello e di revisione penale sarà composta, per quanto concerne i suoi tre giudici ordinari, da Angelo Olgiati, eletto al Tribunale d’appello nel 2019 in quota Lega, Frequin Taminelli (quota Lega) e Capella (area Centro).
Oltre a Chiara Borelli, si sono ritirati dalla corsa Daniel Ponti e Matteo Tavian
Come annunciato dal presidente del Gran Consiglio Fabio Schnellmann prima della duplice elezione, avevano nel frattempo ritirato la candidatura, sia per la successione di Item sia per quella di
Roggero-Will, gli avvocati Daniel Ponti, membro della Commissione cantonale per l’esame dei detenuti pericolosi, e Matteo Tavian, attualmente giudice supplente alla Carp. Anche loro, come Balerna e Borelli, in quota Plr.
Niente rinvio
Giuseppe Sergi aveva chiesto, prima delle votazioni, il rinvio del dossier in commissione ‘Giustizia e diritti’. Affinché quest’ultima, sosteneva il deputato del Movimento per il socialismo, da sempre contrario al manuale Cencelli, spiegasse al Gran Consiglio i motivi per cui avrebbe dovuto eleggere i due candidati (Capella e Balerna) da lei proposti. Motivi che nei rapporti «non ci sono». Quanto ai preavvisi della Commissione di esperti indipendenti, tenuta a esprimersi all’indirizzo del parlamento sull’idoneità di aspiranti giudici e procuratori a ricoprire la carica, non sarebbero stati di grande aiuto, stando a Sergi. «Alcuni sono risibili», ha rincarato il parlamentare: oltretutto i periti, «considerando come in questo caso tutti i candidati idonei, di fatto annullano i loro preavvisi». Ergo: non c’è una graduatoria. L’istanza di rinvio è stata bocciata dal Gran Consiglio con 71 voti.
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