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Cooperativa Sociale, un Sos per il negozio

Momento delicato per lo storico punto vendita di prodotti locali valmaggesi. Fiorenzo Quanchi: ‘La concorrenza è tosta, ma la nostra forza è l’unicità’

Di Davide Martinoni

Il contatto con il territorio, la sua difesa, una diversa filosofia della spesa; ma anche la creazione di posti di lavoro. Sono i temi che da ben 66 anni ricorrono in seno alla Cooperativa Sociale di Maggia, fondata nel ’59 da un gruppo di cittadini idealisti. Oggi molto è cambiato soprattutto a livello di concorrenza diretta e interna, come quella portata dai colossi Migros e Coop; ma sempre uguale è lo spirito che anima il Consiglio d’amministrazione presieduto dall’ex sindaco di Maggia, Fiorenzo Quanchi, che di recente si è rivolto ai circa 300 soci per rinfocolare l’attenzione verso il negozio. L’obiettivo è sostenerne il cammino in un momento non facile, determinato dalla concorrenza interna (classica e non) e anche da quella esterna (leggi spesa in Italia).

Un ampio rinnovamento costato 240mila franchi

In una comunicazione inviata ai soci qualche settimana fa veniva fatto riferimento al rinnovo quasi completo dell’arredamento del negozio e dell’assortimento della merce – investimento necessario e coperto con 160mila franchi da Denner (azienda fornitrice dall’89 dell’assortimento base, ndr) e con 80mila franchi dalla Cooperativa sociale – e alla necessità di “ritrovare attaccamento e dedizione nei confronti del nostro e vostro negozio di paese”. Questo, per evitare di lamentarsi a posteriori, quando sarà già troppo tardi, per la perdita di una vetrina fondamentale per i prodotti nostrani e i relativi fornitori valmaggesi.

In questo senso, sottolineava il Cda, “i prodotti nostrani sono il fattore che ci distingue dai concorrenti diretti”. Concorrenti che, come detto, non mancano e anzi si stanno moltiplicando: da una parte, già a Maggia, vista la vicinanza di Coop e Migros, con i loro punti vendita importanti e sempre molto ben frequentati; dall’altra la tentazione, sempre più diffusa, di affidarsi a catene estere a bassi prezzi come Lidl e Aldi, oppure recarsi in Italia.

Qualità e sostenibilità economica

«Ma il punto è proprio questo – insiste Quanchi – il negozio della Cooperativa sociale rappresenta un’eccezione nel panorama commerciale. E proprio questa unicità, fatta di attaccamento al territorio, qualità dei prodotti e sostenibilità economica e ambientale, deve rappresentare la sua forza. Parlo di salumi, formaggi, vini, miele, uova. Rispetto agli anni 60 i tempi sono cambiati, ma l’evoluzione ha risparmiato lo spirito che ci anima e grazie al quale, tra l’altro, possiamo offrire 5-6 posti di lavoro. Anche in questo senso possiamo parlare, come sempre fatto, di “servizio alla popolazione”». Mantenersi ancorati alle tradizioni laddove pesano fattori come l’impoverimento generale, la diminuzione dei prezzi nel settore alimentare, nonché l’arrivo e lo sviluppo di nuove catene estere, non è certamente facile. In più, come sottolineato nell’ultima relazione d’esercizio, il post-Covid è stato caratterizzato in Vallemaggia da un costante calo del turismo; e a questo vanno aggiunte le conseguenze dirette e indirette della tragica alluvione di fine giugno 2024.

L’appello alla collettività

Insomma, tutto sembra concorrere a erodere le fondamenta di una piccola istituzione locale che per sopravvivere ha bisogno soprattutto di tanta buona volontà. «Quella – sottolinea Quanchi – non è mai mancata; e ce n’è voluta tanta, due anni fa, quando si trattava di decidere se adeguarsi alle disposizioni di Denner e partecipare al rinnovo del negozio, oppure chiudere. Purtroppo, nel primo anno e mezzo le previsioni di crescita che sembravano poterci dare determinate garanzie non hanno trovato conferma. A questo punto è chiaro che anche in quest’ambito deve emergere la forza di una collettività che si unisce per un buon fine». Collettività che sarà ad esempio chiamata a partecipare attivamente al salvataggio della Cooperativa sociale, portando nuove idee e proposte di intervento. Una consiste nell’incentivare i rapporti commerciali con enti, associazioni e altre realtà attive in valle. Interessati, ovviamente, si facciano avanti.

LOCARNO E VALLI

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2025-07-22T07:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/281612426439274

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