Quali strumenti ha il Municipio di Bellinzona per garantire pubblicamente – come ha fatto tramite un comunicato stampa – che la salute del vicinato non ha corso rischi durante l’incendio scoppiato giovedì 2 gennaio in uno dei box dei magazzini comunali presenti nel quartiere Vela, garage che conteneva un veicolo tecnico elettrico andato distrutto e che era coperto da un vecchio tetto in fibrocemento e amianto rovinatosi? È la domanda di fondo che i consiglieri Mps Martino Colombo e Matteo Pronzini pongono con un’interpellanza all’indomani del rogo che ha creato apprensione nel vicinato proprio a causa della temibile polvere d’amianto che potrebbe essere circolata nell’aria. Il Municipio, come detto, dopo alcune ore ha dichiarato che la situazione è sotto controllo e le persone non corrono alcun pericolo. Da qui una serie di domande dell’Mps: non essendo lo stabile conforme alle norme antincendio, si può garantire che per il personale impiegato e per la popolazione vicina non vi siano pericoli per la salute? Quali misure sono state finora intraprese per garantire la sicurezza? Il rischio amianto riguarda solo il tetto colpito dall’incendio o vi sono altre criticità? Di questa situazione il Municipio è sempre stato cosciente o se n’è accorto solo dopo l’incendio? Se sì, come mai questa pericolosità non è stata messa in luce nella risposta all’interpellanza (primavera 2024) che indicava una situazione di “pericolo di crollo”, situazione che come noto si aggrava in presenza di strutture con amianto? Il Municipio è a conoscenza della non conformità e dei problemi di sicurezza anche di altri impianti (elettricità, riscaldamento, ecc.)? Quali sono i casi di non conformità e i problemi noti? Come e con quale tempistica si intende ora procedere (tenendo conto dell’incendio) nella realizzazione del previsto risanamento dei magazzini cittadini?