Ipotesi numero chiuso per gestire la ressa
Preoccupa soprattutto la cerimonia di apertura. La Polcom analizza e il presidente ipotizza: rispostarla in Piazza Collegiata e in ogni caso limitare le entrate
Di Marino Molinaro
«Un’edizione record dal profilo dell’affluenza che ci porta a ragionare sulla sicurezza: con questi numeri è davvero garantita?». L’edizione da record è quella del Rabadan tenutasi dal 27 febbraio al 4 marzo: sei giornate, serate e nottate che hanno sfondato il tetto delle 200mila presenze nel centro storico di Bellinzona le cui dimensioni e conformazione non sono quelle delle grandi città. A porsi la domanda è il comandante della Polizia comunale alla luce, ci spiega, di «situazioni giunte al limite, sebbene alla fine tutto sia filato abbastanza liscio». Fabrizio Martinella aggiunge che la domanda se la sta ponendo anche la Società del Carnevale. «Ne abbiamo parlato brevemente e tutti siamo coscienti del problema. Siccome l’ordine pubblico compete in primis a noi, abbiamo avviato una riflessione interna che prossimamente estenderemo al Municipio e ai vari partner, anzitutto il comitato del Rabadan e la Polizia cantonale», come pure le società di sicurezza ingaggiate e gli enti di pronto intervento Pompieri e Croce Verde. L’obiettivo «è approfondire il problema insieme sulla base di dati certi contenuti in un rapporto di polizia che stiamo allestendo. Vorremmo individuare le situazioni potenzialmente a rischio a fronte del dispositivo di sicurezza finora predisposto e quindi capire se andrà migliorato, come e con quali risorse. Per situazioni a rischio non intendo i tafferugli, che purtroppo non mancano mai, ma eventi più gravi». Banalmente parlando, ad esempio, un petardo fatto scoppiare nel momento e nel luogo sbagliati. «Ero presente in Piazza Nosetto dove la Polcom ha predisposto un dispositivo di sicurezza e di evacuazione un po’ più importante rispetto al passato. Ebbene, ci è parso chiaro che qualora fosse successo qualcosa, la gestione avrebbe presentato delle criticità. Dovremo chinarci seriamente sul tema e sederci tutti allo stesso tavolo».
Il problema del 2013 e i due traslochi
Se tornerà in auge il numero chiuso introdotto nel 2014 per la cerimonia inaugurale tenutasi quell’anno e per l’ultima volta in Piazza Collegiata, «è presto dirlo. Si tratta di un’opzione fra le tante da considerare. E qualora dovesse poi in effetti essere applicata – evidenzia il comandante – andrebbe anche spiegata ai moltissimi affezionati, visto che una buona fetta di loro sarebbe costretta a rimanere all’esterno del perimetro e ad accedere alla Città del Carnevale a cerimonia conclusa». Nel 2014 la misura si era resa necessaria a fronte dei malori verificatisi l’anno prima in una Piazza Collegiata riempitasi all’inverosimile. L’anno successivo la cerimonia si era poi svolta senza numero chiuso e senza intoppi nel capannone di Piazza Governo, per poi fare ritorno nel 2016 nella sua sede storica, ossia la Piazza Nosetto sulla quale si affaccia il terrazzo di Palazzo Civico dove avviene la fatidica consegna delle chiavi della città a Re Rabadan. Cerimonia inaugurale che in soli trenta minuti richiama migliaia di sudditi in uno spazio ristretto con tre vie di fuga altrettanto limitate: i budelli di via Teatro, via Nosetto e via Camminata. «Sono quindi parecchi gli elementi su cui ragionare, tra la piazza stessa, le vie di accesso e fuga, il personale da noi impiegato e quello messo a disposizione dalla Società Rabadan per il dispositivo di sicurezza, i controlli e tanto altro ancora», riflette Fabrizio Martinella evidenziando che il discorso «vale anche per altre serate e luoghi della Città del Carnevale. Pensiamo alle 38/40mila persone, con molti bambini, che il 2 marzo hanno assistito al corteo della domenica. O alle varie serate da tutto esaurito in tendine, tende e capannoni».
‘Puntare a una migliore via di fuga’
Ne è cosciente il presidente del Rabadan, Giovanni Capoferri. Da ex ufficiale della Polizia cantonale in pensione sa bene di cosa si sta parlando: «Non ho mai visto così tanta gente in Piazza Nosetto come quest’anno e quindi bisogna seriamente ripensare le modalità della cerimonia di apertura». In realtà, rivela, «una riflessione l’avevo già fatta l’anno scorso immaginando per il 2025 un ritorno in Piazza Collegiata, che è più capiente ed è dotata di una via di fuga verso il viale Stazione molto più larga e agevole. L’anno scorso abbiamo lasciato il tema in sospeso ma ora, entro il prossimo autunno, una decisione dovrà essere presa. Se da una parte le autorità cittadine preferirebbero evitare di dover lasciare Palazzo Civico, ritengo che in ogni caso occorra seriamente pensare al numero chiuso. Un massimo di 3’000 persone in Piazza Collegiata e un migliaio in Piazza Nosetto».
Quanto alle cifre record registrate quest’anno, «le abbiamo avute già la prima sera, ma anche al corteo dei bambini il venerdì e al corteo delle guggen il sabato». I motivi? «Oltre al bel tempo, al ricco programma di eventi, al trasporto pubblico gratuito e al battage pubblicitario voglio citare anche il fatto che l’avvio del Rabadan ha coinciso con l’arrivo dei salari per moltissimi ticinesi. La prossima edizione sarà a metà febbraio e c’è da scommettere – preannuncia Capoferri – che la musica sarà diversa».
BELLINZONA E VALLI
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2025-03-27T07:00:00.0000000Z
2025-03-27T07:00:00.0000000Z
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