Occupazione, segnali di stallo anche in Ticino
Segnali di stallo dell’occupazione in Svizzera, dopo una lunga fase di crescita: nel terzo trimestre gli impieghi si sono attestati a 5,5 milioni, con una flessione (destagionalizzata) dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e un incremento dello 0,1% su base annua. Dai dati dell’Ufficio federale di statistica emerge che in un anno si sono contati 2’800 posti di lavoro supplementari. A titolo di confronto, le progressioni annue erano state di 31’500 nel primo trimestre e di 35’400 nel secondo. Nel periodo luglio-settembre l’occupazione è scesa nel settore secondario (-0,7% a 1,1 milioni, pari a -7’600 posti), mentre è salita nei servizi (+0,2% a 4,4 milioni, +10’400 posti). In equivalenti a tempo pieno il volume totale di impieghi ammontava a 4,3 milioni (-0,1% rispetto allo stesso trimestre del 2024), di cui il 40,6% appannaggio delle donne. In Ticino si contavano 254’100 posti a tempo pieno o parziale, con un incremento annuo dello 0,4%, mentre i Grigioni sono inseriti nella regione della Svizzera orientale, che mette a referto un +1,1%. Le ditte segnalano anche meno posti liberi: erano 88’400, il 10,5% in meno di un anno prima, con una quota dell’1,6% del totale. La contrazione interessa sia il ramo secondario (-13,4%) che il terziario (-9,6%). Diminuiscono quindi anche le difficoltà nel reclutamento di personale qualificato. In generale le prospettive di impiego sono rimaste stabili: nel terzo trimestre le imprese che volevano aumentare gli effettivi rappresentavano il 9,8% dell’occupazione totale (contro l’11% di un anno prima), quelle che volevano ridurle erano al 5,4% (5,1%), mentre le rimanenti realtà non pronosticavano cambiamenti di organico o non hanno risposto alle domande dei sondaggisti.
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2025-11-28T08:00:00.0000000Z
2025-11-28T08:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281621016635408
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