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Valorizzazione fortezza, una voce fuori dal coro

di Franco Ruinelli, già direttore di Bellinzona Turismo

Che il Municipio di Bellinzona promuova un nuovo progetto di valorizzazione dei castelli, compito finora egregiamente svolto dal Cantone proprietario, è senz’altro un’ottima notizia. La montante (…)

(…) ondata di disapprovazione non è pertanto legata all’iniziativa in sé, quanto al pacchetto di misure previste fra le quali spicca l’idea di far pagare una tassa per accedere alla corte di Castel Grande; azione che implicherebbe l’inevitabile posa di deturpanti recinzioni, segnaletiche, botteghini e improvvisazioni varie. Critica comprensibile visto che la sistemazione dell’area monumentale, magistralmente attuata dall’architetto Aurelio Galfetti e condivisa dagli illuminati committenti negli anni Ottanta, prevedeva esplicitamente di realizzare un vasto parco urbano, liberamente accessibile all’utenza locale e ai visitatori. Una decisione cruciale per Galfetti che così la decantava: “Il castello da fortezza è diventato parco; questa è la trasformazione principale”.

Rinnegare per quattro soldi un progetto gestionale, in seguito risultato fattore trainante della candidatura Unesco, rischierebbe di compromettere la reputazione della città. La contromossa volta a facilitare all’utenza locale l’accesso al Castel Grande, de facto blindato, snaturerebbe comunque un concetto di portata universale. Per di più le restrizioni pregiudicherebbero la gestione del ristorante, la collaborazione con i promotori di eventi nella Sala Arsenale, la rivendita di libri e souvenir e la disponibilità di organizzatori di manifestazioni open air.

Perché dunque iniziare alterando i due castelli sobriamente restaurati? Interventi apprezzati dal mondo accademico, dalla popolazione e dai visitatori provenienti da ogni dove. Perché accanirsi sul Castel Grande e su quello di Sasso Corbaro da poco ripristinato dall’architetta Paola Piffaretti? Ricordiamoci che i due virtuosi esempi di restauro e riorganizzazione logistica sono stati realizzati soprattutto grazie alla lungimiranza della Fondazione Della Valle.

Non sarebbe meglio concentrare le risorse finanziarie e le competenze disponibili per studiare, mettere in sicurezza e riorganizzare il castello di Montebello e la collina fortificata di Daro?

BELLINZONA E VALLI

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2025-12-30T08:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/281625311664684

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