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Questa volta le ruspe resteranno ferme

La Cassa pensioni del Cantone, nuova proprietaria di Villa Trainoni, intende conservare l’edificio in stile Art Déco ma privo di vincoli di protezione

Di Marino Molinaro

Per molti anni, fino alla primavera 2023, Villa Trainoni ha ospitato l’Ufficio del registro fondiario di Bellinzona nel frattempo trasferito nella nuova sede di via Lugano. Un po’ per la sua precedente funzione amministrativa, un po’ per la ricca vegetazione del parco che durante la bella stagione ne cela parzialmente le facciate, un po’ perché confinante con l’ex Scuola cantonale di commercio trasformata nel 2013 in Tribunale penale federale la cui architettura e i volumi dominano sul vicinato, agli occhi dei più passa inosservata. A tal punto da non figurare nell’elenco dei beni protetti a livello cantonale e nemmeno in quello, più recente, di competenza comunale voluto dalla politica turrita dopo il discusso e criticato abbattimento, sempre nel 2013, del vicino Villino Salvioni. Edificio, quest’ultimo, non protetto malgrado l’evidente pregio architettonico e dato in pasto alle ruspe per sostituirlo col complesso amministrativo e abitativo La Calla sorto su iniziativa privata. Il tutto sulla base di una sentenza del Tribunale amministrativo cantonale che aveva respinto il ricorso di una confinante.

A 15 anni da quei fatti, oggi parliamo della vicina Villa Trainoni, modesto ma affatto insignificante edificio che da quasi un secolo caratterizza l’angolo fra viale Franscini e via Ghiringhelli. Risalente ai primi anni 30 del Novecento, composto da due piani di uffici e un terzo abitativo, e caratterizzato da balconi sporgenti sagomati, vanta un carattere architettonico prossimo all’Art Déco, definizione derivante dall’Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne tenutasi a Parigi nel 1925. Ciò nonostante, come detto, non beneficia del vincolo di protezione. E visto che l’anno scorso i precedenti proprietari lo hanno venduto alla Cassa pensioni del Cantone, in men che non si dica si è sparsa la voce di una sua possibile demolizione. Un altro sacrificio, dopo il Villino Salvioni, sull’altare dello sviluppo immobiliare che da alcuni anni sta caratterizzando la capitale ticinese e la sua demografia? Altre ruspe, insomma, pronte a entrare in azione?

‘Sensibilità urbana e architettonica’

Il direttore dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct) zittisce la voce in circolazione. «Benché siamo ancora in una fase preliminare dello sviluppo di questo progetto, posso volentieri fornire alcune indicazioni», premette Daniele Rotanzi interpellato dalla redazione. «Confermo che lo scorso anno abbiamo acquistato il fondo in questione». Dettaglio: l’offerta pubblica l’ha spuntata su quella di un privato che era seriamente intenzionato a mantenere in piedi il villino destinandolo alle proprie iniziative imprenditoriali. «Nonostante non sia un edificio protetto – prosegue dal canto suo Rotanzi –, in un’ottica di sostenibilità e di sensibilità al contesto urbano e architettonico, stiamo effettuando gli approfondimenti tecnici necessari volti a determinare la fattibilità del suo mantenimento, costruendovi appresso un nuovo edificio che permetta di comunque sfruttare gli indici esistenti». Il nuovo edificio verrebbe collocato nella parte occidentale del fondo, sul lato che confina col posteggio riservato ai granconsiglieri, terreno di proprietà cantonale destinato a venire convertito in un parco pubblico, come abbiamo svelato lo scorso autunno. La licenza edilizia è già stata rilasciata dal Municipio, ma la tempistica e la reale volontà del Cantone di procedere in tal senso non sono ancora chiare.

L’Ipct vi trasferirà la propria sede

Tornando al mappale confinante, dettaglia Daniele Rotanzi, «vista la posizione di pregio e la presenza della villa è in ogni caso nostra intenzione sviluppare un progetto che valorizzi al meglio il fondo in questione. Il Piano regolatore di Bellinzona prevede per quel mappale dei contenuti misti amministrativi (in misura principale) e residenziali. Per una parte minoritaria dei futuri spazi l’intenzione è di trasferirvi la nostra sede», attualmente alloggiata al pianterreno del palazzo La Calla dove l’Ipct è in affitto. Se per contro si farà spazio l’idea di una demolizione, questa opzione – come già successo in numerose altre occasioni nel Sopra e Sottoceneri – non tarderebbe a innescare la reazione della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan). «Gli approfondimenti sono quasi ultimati – conclude Rotanzi – e gli elementi attualmente a disposizione indicano che Villa Trainoni potrà restare».

Ex collegio Soave, Tpf, Pretorio e Ias

Da notare che viale Franscini e via Ghiringhelli – due degli assi principali, insieme a via Lugano, del cosiddetto ‘quartiere sud’ della vecchia Bellinzona a ridosso del palazzo governativo – hanno conosciuto nell’ultimo decennio un importante rinnovamento e sviluppo edilizio. Oltre alla già citata Calla e alla conversione dell’ex Commercio in Tpf, proprio accanto è attualmente in corso l’operazione gemella per trasformare l’ex Pretorio in un nuovo palazzo giudiziario ad uso comune fra Cantone (Pretura penale e polizia) e Confederazione (Corte di appello del Tpf). In entrambi i casi le rispettive facciate principali sono state mantenute e ristrutturate in quanto protette. Proprio di fronte all’ex Pretorio è peraltro sorto un nuovo edificio con bar, uffici e appartamenti. Sparito, in via Ghiringhelli, l’ex collegio Soave sostituito da due nuovi palazzi residenziali di alta gamma con tanto di autorimessa sotterranea usata anche dai dipendenti pubblici. Poco più in là sempre l’Istituto di previdenza del Canton Ticino sta ultimando il vasto complesso abitativo ‘Parc en ciel’. Ha infine raddoppiato nel 2021, con un secondo moderno edificio adiacente a quello principale, l’Istituto delle assicurazioni sociali.

BELLINZONA E VALLI

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2025-03-06T08:00:00.0000000Z

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